Domenica 13 Ottobre 2024

A Rebibbia un boss stacca mignolo al secondino con un morso e lo ingoia

Ha aggredito un secondino, staccandogli con un morso il dito che ha poi ingoiato. Una scena da film dell’orrore che è costata al boss Giuseppe Fanara un posto riservato nel banco degli imputati, in un'aula del tribunale di piazzale Clodio. Il sostituto procuratore Giulia Guccione ha infatti chiesto e ottenuto il giudizio immediato nei confronti del sessantaduenne siciliano. I fatti risalgono al giugno del 2020, quando Fanara era recluso nel carcere di Rebibbia. In realtà l’uomo soggiorna nei penitenziari italiani già dal 1999, quando è stato arrestato e poi condannato all’ergastolo al termine del processo “Sicania 2”, dal nome dell’omonimo blitz antimafia che fece luce su cinque omicidi e due agguati falliti avvenuti il Sicilia negli anni novanta.
Il 17 giugno di due anni fa l’uomo, carcerato a Rebibbia, è andato in escandescenza quando gli sono state comunicate le nuove misure, dettate dalla pandemia, che impongono restrizioni nei colloqui con i familiari. E così durante uno dei due controlli quotidiani che subiscono i detenuti in regime di massima sicurezza, Fanara ha aggredito alcuni secondini. Adesso è accusato di lesioni gravissime e resistenza ed è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Sassari, mentre a Roma si celebra il processo nei suoi confronti.

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