Giovedì 26 Dicembre 2024

Covid in risalita, aumentano incidenza e ricoveri. Sicilia e Valle d'Aosta oltre la soglia di allerta

Gli indici della pandemia di Covid-19 in Italia sono ancora in risalita, una conferma dell’inversione di trend in atto: questa settimana è infatti aumentata l'incidenza dei casi per 100mila abitanti, fissandosi a 310, ed anche l’indice di trasmissibilità Rt è cresciuto toccando il valore di 0,83. Ad aumentare lievemente sono anche i ricoveri nei reparti ordinari mentre si registra un calo nelle intensive. Un quadro che, avvertono gli esperti, richiama ad una nuova prudenza, a partire dall’uso delle mascherine ormai non più obbligatorie pressochè ovunque tranne che in ospedali, Rsa e trasporti pubblici. Anche questa settimana, ha sottolineato il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, illustrando i dati del monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero, «tende ad aumentare sia pure lievemente il numero di casi di Covid, e aumentano incidenza ed Rt. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva è rispettivamente al 6,7% e all’1,9%». Leggero calo per le intensive dunque rispetto al 2% di occupazione di sette giorni fa. Negli ospedali, pertanto, «non c'è una tendenza alla congestione», ha rilevato l’esperto. Tuttavia, a fronte di un lieve aumento dei ricoveri ordinari passati dal 6,6% della scorsa settimana al 6,7%, in due Regioni si torna a superare la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti ospedalieri.  Sono la Sicilia, al 15,5%, e la Valle d’Aosta al 15,3%. Intanto, l’Iss ha reso noto i risultati dell’ultima indagine rapida sulla prevalenza delle varianti, dalla quale emerge che in Italia il 7 giugno scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante (al 62,98%). Sono invece aumentati i casi riconducibili alle sottovarianti BA.4 e BA.5, e quest’ultima sale al 23,15% di prevalenza dallo 0,41% della precedente indagine. Attualmente, non c'è tuttavia evidenza che le infezioni causate da BA.4 e BA.5 siano associate ad una aumentata gravità delle manifestazioni cliniche, si precisa nella relazione tecnica all’indagine. Una situazione epidemiologica da tenere sotto stretto monitoraggio. I numeri del bollettino quotidiano del ministero segnalano che sono 35.427 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri 36.573) e le vittime sono 41, in calo rispetto alle 64 di ieri. Sono invece191 i pazienti in terapia intensiva, 1 in meno rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.320 (+17). Il virus, quindi, continua a infettare e «considerato che la velocità di circolazione virale è ancora relativamente elevata - avverte Rezza - anche laddove non è obbligatorio è bene sempre considerare l’uso di mascherine, soprattutto in presenza di forti aggregazioni, ed è raccomandata la somministrazione della quarta dose alle persone più anziane e fragili». Sul fronte dei vaccini, una rassicurazione arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, in un documento di aggiornamento, ha affermato che gli attuali vaccini Covid-19, che si basano sul «ceppo ancestrale» del virus SarsCoV2, «continuano a mostrare una forte protezione contro la malattia grave e la morte in tutte le varianti virali osservate fino ad oggi». La priorità, ha indicato l’Oms, «rimane quindi il raggiungimento di tassi di copertura elevati con le serie primarie di vaccinazioni». Guardando poi al futuro, «è prevista una continua evoluzione del virus, che porterà all’emergere di nuove varianti». Quanto ai vaccini aggiornati, «l'inclusione della variante Omicron in una composizione del vaccino aggiornata può essere utile se somministrato come dose di richiamo a coloro che hanno già ricevuto - spiega l’Oms - una serie primaria di vaccinazione Covid-19». Sempre su questo fronte, l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha iniziato la revisione per una versione di Spikevax, il vaccino di Moderna contro il Covid, adattata per fornire protezione contro il ceppo originale di SarsCov2 e contro la variante Omicron. E in Usa, l'agenzia sanitaria per il controllo dei farmaci (Fda) ha autorizzato l’uso di emergenza dei vaccini Pfizer e Moderna per i bimbi a partire dai sei mesi d’età.

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