Il dramma di tanti educatori-mancati-di-oggi (genitori, nonni, insegnanti, allenatori, preti, adulti in genere) è l’incapacità di generare questi “fastidi”, perché di fastidi si tratta. Per evitarli si dice di SI a tutto (si chiama TOLLERANZA ed è il VELENO dell’educazione). Il ”Sì” è un cancello aperto… dopo esservi passato, te lo dimentichi; il “No” è un argine (cancello chiuso) e devi curarlo continuamente, perché l’acqua ci continua a sbattere contro.
19 giugno - "Un ultimo passaggio... Non siamo nelle condizioni “ambientali” migliori per approfondire riflessioni di carattere educativo: avremmo tanti altri problemi, come la siccità del nostro grande fiume, l’esagerata calura pre-estiva, l’inflazione rovente, gli equilibri europei posti sempre più sotto stress-test dalla guerra e dalla crisi energetica… però vorrei approfittare della “bolla” che si è generata attorno ad un “cancellino chiuso per un giorno” per proporre altri spunti. Ce ne sono tanti di cancellini chiusi in giro… ma quello era “dell’ORATORIO”… ed è per questo che si è generato uno spropositato clamore.
Allora adesso provo ad aprire “una finestra”…
L’Oratorio è pubblico o privato? DEVE restare aperto… DEVE accogliere tutti, DEVE fornire uno spazio nel quale i genitori si possano fidare ciecamente… DEVE… DEVE… Ma DEVE chi? Ma chi è? DI CHI è? Chi c’è dietro… o meglio dentro?
Il Sindaco, il Prete, il Vaticano… C’è tanta confusione a riguardo; e mentre i tanti bambini e famiglie di provenienza extraeuropea e frequentanti il nostro ambiente sono scusati per questa ambiguità, non possiamo dire altrettanto dei “cosiddetti” NOSTRI… perché se sono davvero “NOSTRI” non dovrebbero essere confusi riguardo a ciò che è “LORO”… e LORO non significa solo nella fruizione, ma anche nella gestione e nell’offerta educativa proposta…
L’Oratorio è l’ambiente educativo della Comunità Cristiana: nel nome c’è la sua missione: "luogo per (insegnare) la preghiera". Tante altre strutture educative sono state messe in piedi dalla Chiesa Cristiana Cattolica lungo i secoli… ma questa dell’Oratorio, malgrado sia abbastanza recente, è quella che ha avuto più diffusione e successo.
Non è un luogo pubblico, ma privato: talvolta “aperto al pubblico” oppure “chiuso al pubblico”. Il nostro Oratorio è un miracolo vivente: funziona grazie all’apporto di centinaia di volontari e della loro carità. Dietro alla sua costruzione, arredamento, certificazione, assicurazione, riscaldamento si vede un investimento ingente di risorse che provengono da qualcuno che proprio ci crede nella sua missione: a partire dall’offerta fatta in chiesa ogni santa Domenica, fino ai lasciti di persone andate in Cielo… l’Oratorio è la testimonianza vivente che anche nei paesi più piccoli ci sono persone generose. Per il nostro, che serve 3 parrocchie rivierasche, abbiamo speso in questi ultimi 9 anni circa 400.000€ - e non per costruirlo, bensì solo per metterlo in ordine… Quale altra associazione investe a fondo “perduto” una somma del genere per la gioventù?
Le offerte delle persone sono sacre: perché sono frutto di rinunce, fiduce, speranze. Aggiungiamo poi che alcuni dei nostri oratori hanno beneficiato di fondi pubblici, come del fondo 8xmille. Nella nostra diocesi ci sono Oratori bellissimi (e frequentatissimi come quello di Castelleone CR) che hanno ricevuto parecchio dall’8xmille alla Chiesa Cattolica: anche queste sono risorse “sacre”, che vanno spese al meglio e per il bene delle comunità di fede ammesse alla raccolta delle firme. La nostra Chiesa è destinataria di una fiducia altissima: si tratta di più del 70% dei 20 milioni di contribuenti che firmano (nessun politico ha il 70% di gradimento in Italia e agli ultimi referendum hanno votato molto meno di 20 milioni di Italiani…).
Significa che la Chiesa, malgrado sia fatta di PERSONE in carne ed ossa come noi, pur pagando gli errori di pochi, sta nella maggior parte dei casi facendo un grande bene… e la gente, anche quella che in Chiesa non ci va più dalla Cresima, lo sa, e firma per lei.
Accanto agli aspetti gestionali ed economici l’Oratorio è soprattutto un capitale UMANO di relazioni, un tesoro a disposizione, un’oasi di acqua fresca: sportive, doposcuola, centri estivi, sostegno scolastico, musica, insieme alla sua originaria missione di insegnare ai più piccoli chi è Gesù Cristo… e tutto questo avviene nel suo nome - sia che lo si conosca, sia che no.
Insomma: c’è dietro una comunità viva, fatta di persone attempate che incontrano i più giovani, in uno scambio intergenerazionale di prim’ordine: rovinarne gli ambienti, deturparne il clima educativo, è “schiaffeggiare” la Comunità, è sputare in faccia alle persone che ci continuano a credere, a regalare turni di baristi, di pulizie, di giardinaggio, di catechesi, di accostamento educativo…
Ecco perché NON basta averlo costruito… NON basta averlo aperto quel cancellino… occorre che dietro ci sia uno “STAFF” di educatori forte… non nella disciplina coercitiva (che si attiva come la Polizia nei casi di emergenza) ma nell’offerta feriale di esperienze e relazioni sane e mature.
Quindi è dei cristiani, nella titolarità, nell’allestimento, nella gestione e aperto a tutti nella fruizione.
E siccome non si può far parte di una famiglia solo quando si distribuiscono i regali di Natale o si ha bisogno di qualcosa… se siamo battezzati e se continuiamo a battezzare i nostri piccoli… allora l’Oratorio è anche nostro: in tutti i sensi.
Cari genitori e nonni che avete plaudito alla chiusura per un giorno del nostro cancellino… spero tanto che vi domandiate, se dietro quel cancellino ci siete anche voi, nel vostro Oratorio, a dare una mano: nel cristianesimo le fatiche si portano insieme, non si buttano sulle spalle altrui. O ce ne facciamo carico tutti di questa mai finita missione educativa, fuori e dentro i nostri Oratori… oppure smettiamo di battezzare i piccoli e di bearci del nome di “Cristiani”, perché il nostro Maestro si vergognerebbe di noi.
Vi aspetto… superatelo il cancellino: è aperto!".
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