
Qualche settimana fa un cucciolo di pinscher sarebbe stato afferrato e portato via da un gabbiano, mentre si trovava in un parco a Napoli con la proprietaria che ha disperatamente provato a fermare il volatile: del cane si sono perse le tracce. La notizia, ripresa da numerose testate locali e nazionali ha dell’incredibile ma è stata diffusa dal gruppo Facebook "Abitanti di Capodimonte" e confermata dal consigliere comunale Carlo Restaino che scrive: "E' successo davvero, fate molta attenzione ai gabbiani".
Nel Regno Unito un allarme sull'aggressività dei gabbiani era stato lanciato nel 2019, come raccontava The Guardian. Ma anche in Italia le cose non andavano meglio, colpa anche, secondo un'etologa di Roma Tre, della troppa immondizia accumulata nelle strade delle metropoli.
A Gizmo, un povero chihuahua, mentre giocava nel giardino della sua casa nel Devon fu in un attimo rapito e portato via da un gabbiano. E un mese prima la Royal Mail dovette avvisare con una lettera gli abitanti di Cardiff che la consegna della posta avrebbe subito complicazioni a causa dei continui attacchi che il personale subiva regolarmente dai gabbiani.
Inutile elencare anche i danni fisici causati direttamente alle persone e la serie interminabile di punti di sutura dovuti alle beccate degli uccelli, arrivati addirittura , nella contea del Lancashire, a tenere letteralmente in ostaggio una coppia di anziani per ben sei giorni. La sventura di Roy e Brenda Pickard è legata ad una caduta dal tetto direttamente sulla veranda di casa, proprio davanti alla porta d’ingresso, dei pulcini di gabbiano. Da quel momento la loro vita si è trasformata nel remake di un film di Hitchcock: ogniqualvolta provavano ad uscire si trovavano di fronte i gabbiani neo genitori pronti ad attaccare.
Pare sia appunto il periodo in questione, quello della nidificazione, a creare un momento di frizione nel rapporto tra esseri umani e gabbiani, un rapporto che si fa sempre più stretto col passare del tempo secondo Steve Portugal, un ecofisiologo alla Royal Holloway, Università di Londra, secondo il quale più i gabbiani si abituano alla presenza dell’uomo più potrebbero diventare audaci e spingersi lì dove la paura degli esseri umani prima li bloccava.
Un problema non sconosciuto anche in Italia, a Roma per esempio, dove la presenza dei grossi uccelli bianchi è diventata normale anche lontano dal mare. “L’aggressività dei gabbiani - dice Monica Carosi, docente del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre - è una tipica risposta comportamentale che nel mondo naturale regola la sopravvivenza. I gabbiani sono entrati in competizione con noi, ci siamo sovrapposti nello sfruttamento delle risorse sia spaziali sia trofiche” e prosegue “In più sono animali generalisti, che se la sanno cavare in situazioni molto diverse, e non essendo vincolati a delle risorse trofiche specializzate, dove trovano vanno”. Solo sulla base di dati oggettivi è possibile dare una sentenza scientifica rispetto la questione ma, come dice Carosi, si tratta di “un’espansione dei territori con loro che si sono avvicinati fin troppo alle zone urbanizzate. Forse se avessimo una situazione, in termini di rifiuti, diversa da quella che abbiamo, non saremmo arrivati a questo punto”.
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