
La frana che si è staccata su Cima Uomo, 3.010 metri di quota sulle Dolomiti, nel massiccio della Marmolada, ha un volume compreso tra i 100 ed i 200 metri cubi. Il materiale crollato non ha interessato sentieri particolarmente frequentati, che si trovano più a nord e salgono verso la cresta che porta in Val Contrin. L’evento si è verificato verso le 17.30 un centinaio di metri sotto la vetta: a quanto si apprende c'è ancora roccia fratturata quindi sarà interdetto con un’ordinanza il passaggio nelle immediate vicinanze.
La situazione, secondo quanto si apprende, non è particolarmente problematica dal punto di vista geologico, anche se sono possibili altri crolli nei prossimi giorni. La causa è difficile da stabilire, considerando che non ci sono stati recenti sbalzi di temperature e anche nella fascia sopra i 2.800 metri, normalmente quella in cui le rocce sono soggette a severe escursioni termiche, è certamente influenzata dal caldo estivo delle ultime settimane. È normale, dice un esperto del Servizio geologico della Provincia all’ANSA, che le fratture tendano ad allargarsi e raccogliere materiale, la tipica evoluzione delle Dolomiti, che si sono formate proprio con questi processi, magari più frequenti ultimamente, ma che geologicamente e storicamente sono sempre esistiti.
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