Domenica 22 Dicembre 2024

Colpito da un fulmine sul Gran Sasso, in come farmacologico un 28enne di Tivoli

Un 28enne di Tivoli (Roma), Simone Toni, dopo essere stato colpito da un fulmine insieme ad altri due amici di 28 e 24 anni di Roma mentre dalla via Normale (che porta al Corno Grande 2914 metri del Gran Sasso D’Italia), è stato trasferito dopo le prime cure del caso nel Reparto di rianimazione dell’ospedale 'San Salvatorè dell’Aquila. Il malcapitato e i suoi due compagni di escursione, C.D. di 24 anni e M.A. di 28 anni, erano quasi arrivati alle macchine parcheggiate nel piazzale di Campo Imperatore (2.100 metri) arrivo della funivia dalla base di Fonte Cerreto dove insiste l’albergo in cui venne tenuto prigioniero e poi liberato dai nazisti Benito Mussolini. Il 28enne dopo le prime cure del caso sul posto è stato trasferito in ospedale con l’elicottero del 118 gli altri due sono scesi con la funivia e trasferiti con un’ambulanza. A dare l’allarme al personale che opera intorno alla funivia sono stati alcuni turisti.

Il racconto di un vecchio episodio

«Uno schermo nero che ti oscura gli occhi e una linea blu: uno vuoto e uno spostamento d’aria. E ti rendi conto della tua totale impotenza». Racconta così l'esperienza di un fulmine in montagna Davide Di Giosafatte, il presidente delle Guide Alpine d’Abruzzo, che anni fa proprio scendendo dalla cima del Gran Sasso fu gettato a terra senza gravi conseguenze dalla scarica. «Quanto accaduto non è nuovo, succede, ma certo che in passato erano meno frequenti - spiega la guida, uomo che ha conosciuto i 7 mila sull'Himalaya - Una volta le previsioni meteo inoltre erano meno attendibili, mentre ora sono più  precise: io oggi per esempio lassù non ci sarei andato o almeno nelle ore cruciali mi sarei messo al riparo, a metà giornata dico. I temporali quando arrivano, arrivano.... Se mi chiedete se i cambiamenti climatici possono influire, dico che li rendono più facili, li accentuano. Ma questo riguarda l’intero rapporto dell’uomo con la montagna ed è un discorso lungo e complicato. Che ci porterebbe a parlare degli incidenti in montagna, cosa che al momento non possiamo fare».

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