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Estorsione, minacce e aggressioni a un imprenditore: 5 arresti nel Barese

Dopo un prestito di 40.000 euro, gli usurai sono arrivati a pretendere interessi anche 4.000 euro mensili. La vittima è anche stata ricoverata per trauma cranico e contusioni

Fra Bari, Triggiano e Rutigliano i Carabinieri hanno arrestato cinque persone per usura, estorsione aggravata dal metodo mafioso, spaccio di sostanza stupefacente e favoreggiamento.

Secondo l'accusa i reati contestati, compresi fra 2008 e 2018, ma avvenuti anche nel 2020, riguarderebbero un’usura in danno di un imprenditore agricolo, cui sarebbe seguita un’attività estorsiva, connotata dal metodo mafioso. Inoltre, un episodio di cessione di droga e il favoreggiamento da parte di uno degli indagati, che avrebbe fornito false dichiarazione agli inquirenti.

Accusati di usura sono un 41enne in concorso con la madre, 67enne, e un 72enne di Bari, quest’ultimo con il ruolo di mediatore. Il prestito era partito da 40.000 euro, ma poi i sodali sarebbe arrivati a pretendere interessi usurai pari fino a 4.000 euro mensili, e di mora fino a 9.500.
La vittima sarebbe stata obbligata ad obbedire mediante l’uso di violenza e minaccia, con diverse aggressioni fisiche e con la forza dell'intimidazione derivante dall'appartenenza al clan Parisi. La vittima è anche stata ricoverata per trauma cranico e contusione alla piramide nasale, mentre in un altro episodio sarebbe stata presa a calci, schiaffi e ginocchiate.
Nel frattempo, a fronte del prestito di 40.000 euro, sempre la vittima avrebbe versato ai suoi strozzini una somma fra 300 e 400 mila euro, vendendo anche beni di famiglia quali un appartamento e alcuni veicoli agricoli.

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