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Gas in aumento dall'Algeria? Eni tranquillizza gli utenti: “Nessuna difficoltà”

Nessuna difficoltà da parte dell’Algeria «nella disponibilità presente e futura dei volumi di gas addizionali concordati, che peraltro stanno già arrivando in Italia». Eni interviene dopo le indiscrezioni provenienti dalla stampa algerina, sulla possibilità che Sonatrach, l'azienda petroliera di Stato del Paese nordafricano, abbia difficoltà a rispettare l’aumento dell’esportazioni di gas verso l'Italia come previsto dagli ultimi accordi firmati con Roma.
Forniture che costituiscono un passo importante verso l'indipendenza energetica del nostro Paese ed una voce complessivamente rilevante delle nostre importazioni di gas.
In questi mesi l’Algeria è diventata il primo fornitore di gas all’Italia al posto della Russia ed a luglio era arrivato l'annuncio che avrebbe aumentato di altri 4 miliardi di metri cubi le sue forniture di gas all’Italia, un accordo sancito anche da una visita del presidente del Consiglio Draghi a Algeri.
Secondo quanto riportato dal sito algerino Algérie Part, 'Sonatrach fatica a reperire i volumi aggiuntivi di gas naturale promessi dall’Algeria all’Italia e l’accordo potrebbe non essere attuato nei tempi previsti".
Eni tuttavia spiega che "nell’ultima settimana dall’Algeria attraverso il Transmed sono arrivati in Italia mediamente 70 milioni di metri cubi al giorno, che rappresentano circa il 36% del totale delle forniture più di tre volte il flusso che è arrivato dalla Russia nello stesso periodò e sottolinea che "nel corso degli ultimi anni non si sono mai registrati questi livelli di flussi dall’Algeria durante il mese di settembre".
Ma nella corsa a ostacoli in cui l’Italia - con tutti gli altri Paesi Ue - è impegnata sul fronte dell’energia, le voci algerine giungono poco dopo l’alert arrivato dalla Francia su un possibile stop temporaneo di 2 anni delle forniture all’Italia di elettricità che rappresentano circa il 5% del fabbisogno nazionale. La comunicazione, scrive Repubblica, è stata inviata ai gestori della rete italiana e al governo. Dal ministero della Transizione ecologica confermano che "il problema era già noto da mesi, e benché sia un’eventualità che non è detto si realizzi, i tecnici del ministero sono al lavoro su tutti gli scenari". Proprio venerdì Rte, il gestore della Rete francese, ha pubblicato un report relativo ai prossimi due inverni da cui si desume che in presenza di una stagione molto rigido la Francia dovrebbe tagliare anche i propri consumi.

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