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Caro bollette, in inverno anche chiese e parrocchie resteranno al freddo?

Il caro bollette mette in ginocchio anche le parrocchie e le varie strutture religiose chiamate a pagare fatture fino a decine di migliaia di euro. "Con l’inverno alle porte le nostre chiese e i nostri istituti ecclesiastici rischiano seriamente di restare al freddo, ma più in generale preoccupa la situazione che nel suo complesso sta colpendo famiglie e imprese": dice all’ANSA mons. Renato Boccardo, vescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra. «Il caro gas e luce è un problema serio che chiede di essere affrontato con grande responsabilità da parte di tutti, a iniziare da chi è chiamato a guidare il Paese», sottolinea Boccardo.

«Per l’ormai prossimo governo - aggiunge il vescovo - il tema del caro energia dovrà essere la priorità immediata». A vivere sulla propria pelle di prete le difficoltà dettate dai rincari energetici è don Giovanni Zampa, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno, meglio nota come il «cubo» e progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas. «Il tema del riscaldamento delle strutture ecclesiastiche è sui tavoli da qualche anno, adesso la situazione si è esasperata e siamo chiamati a individuare quali sono le priorità e di cosa possiamo fare a meno», spiega il sacerdote. «Inevitabilmente le temperature dentro le nostre chiese non potranno essere più le stesse degli anni passati, ma potrebbe essere anche un bene per l’ambiente e per ritrovare una nuova povertà evangelica», sottolinea don Zampa.

«Parliamoci chiaramente, le risorse economiche sono sempre meno - aggiunge - e quindi vanno indirizzate dove c'è più bisogno. Penso che stare un’ora in chiesa con qualche grado in meno sia sopportabile, basta vestirsi un pò di più». «Se temo che le basse temperature possano allontanare i fedeli? Sì lo temo, però mi auguro che non succeda, vorrei ricordare che un secolo fa gli impianti di riscaldamento nelle chiese non c'erano eppure erano molto frequentate», dice il parroco. «Stiamo vivendo una delle stagioni più gelide della storia - evidenzia don Giovanni - e non per le temperature, ma per tutto quello che sta accadendo nel mondo a cominciare dalle guerre in atto. Quindi mi attendo da parte della gente comprensione, vicinanza, solidarietà e un autentico salto culturale». «Detto questo - conclude - il problema dei costi di gestione resta e ci impone di individuare nuove strategie e nuovi stili di vita».

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