Domenica 28 Aprile 2024

Streaming illegale, sequestri in tutta Italia. Le città coinvolte in Calabria, Puglia e Sicilia

Vasta operazione della polizia di Stato contro la pirateria audiovisiva, coordinata dalla procura di Catania. L’inchiesta, denominata «Gotha», ha fatto luce sul 70% di streaming illegale nazionale, pari a oltre 900 mila utenti, con profitti mensili per milioni di euro. I centri operativi sicurezza cibernetica della Polizia postale hanno fatto scattare perquisizioni e sequestri sull'intero territorio nazionale nei confronti degli appartenenti ad una associazione per delinquere di carattere transnazionale. Smantellata la più grande rete di pirateria audiovisiva. Le città interessate dalle perquisizioni sono: Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto. I dettagli alle 11, presso la sede del Reparto Mobile della polizia di Catania.

"Disarticolato 'Gotha' della pirateria

«C'è un sistema economico criminale che di fatto, poi, drena enormi risorse a quello legale, con dietro strutture organizzate, ormai stratificate e ben organizzate e presenti sul territorio come una vera e propria attività commerciale». Lo ha affermato il direttore della Polizia postale, Ivano Gabrielli, sulla maxioperazione contro la pirateria audiovisiva sottolineando che le indagini "hanno dimostrato dei collegamenti con una vera e propria associazione criminale a vari livelli, con vari ruoli, fino al vertice, che si definiva il 'Gothà». "Oltre alla posizione dei 70 indagati - ha aggiunto Gabrielli - approfondiremo le indagini e le posizioni anche di chi distribuisce e di chi acquista questa forma illegale di produzione. Ricordiamoci che è un mercato illegale che alimenta altri mercati criminali. Chi fa l’abbonamento illegale magari pensa che sta facendo una piccola cosa, ma in realtà si contribuisce fattivamente finanzia un mercato criminale con ricavi enormi. Stiamo parlando - ha ricordato Gabrielli - del 70% del mercato illegale che stiamo disarticolando intervenendo anche infrastruttura criminale tecnica. Il "Gotha" è italiano, ma l’infrastruttura informatica è straniera. Legami con Cosa nostra? Al momento non abbiamo evidenze di questo tipo».

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