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Il Covid riprende vigore, l'indice Rt torna sopra soglia epidemica. Sei regioni a rischio alto

Complici anche l’arrivo del freddo, le nuove varianti e la maggiore frequentazione di ambienti al chiuso, l’epidemia di Covid-19 in Italia riprende vigore: nell’ultima settimana sono aumentati i contagi ed i ricoveri nei reparti ordinari, mentre l’indice di trasmissibilità Rt è tornato, dopo un mese, sopra la soglia epidemica dell’unità, che indica un livello di maggiore diffusione epidemica. I dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) evidenziano come gli indicatori siano quasi tutti in crescita. L’incidenza settimanale a livello nazionale ha raggiunto i 388 casi ogni 100.000 abitanti contro i 353 della settimana scorsa, con il valore più alto registrato in Veneto (694,9 casi ogni 100mila abitanti). L’Rt è pari a 1,04, in aumento dunque rispetto alla settimana precedente - quando era a 0,88 - e sopra la soglia di allerta.

I reparti ospedalieri ordinari tornano a riempirsi di pazienti Covid

Anche i reparti ospedalieri ordinari tornano a riempirsi maggiormente di pazienti Covid. Il tasso di occupazione in aree mediche sale infatti al 12% contro l'11% di sette giorni fa, ed il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato da 6.849 (15/11/2022) a 7.600 (22/11/2022). Inoltre, aumentano da 3 a 5 le Regioni che registrano un’occupazione dei reparti ordinari sopra la soglia di allerta fissata al 15%. Sono Emilia Romagna (al 15,3%), Liguria (20,6%), Marche (15,5%), Umbria (31,3%), Valle d’Aosta (19,4%).

Liguria, il numero degli ospedalizzati con Covid ha superato quota 300

In particolare, in Liguria l’ospedale San Martino di Genova è corso ai ripari trasformando la Clinica di Medicina d’Urgenza in reparto per pazienti internistici positivi. In pochi giorni, nella Regione il numero degli ospedalizzati con Covid ha superato quota 300. Resta invece stabile l’occupazione delle terapie intensive: è al 2,5%, come la scorsa settimana. Anche i dati settimanali del ministero della Salute indicano che alcuni parametri sono in crescita. Nell’ultima settimana (18-24 novembre 2022) si registrano 229.135 nuovi casi positivi (+10% rispetto alla precedente). I deceduti sono 580 con una variazione di 8,8% rispetto a sette giorni fa (533).

Sei regioni considerate a rischio alto

I tamponi effettuati sono 1.276.986 (+7%), mentre il tasso di positività è al 17,9% con una variazione di +0,4%. In questo quadro, salgono a sei - da una sette giorni fa - le Regioni classificate a rischio alto: Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia e Veneto. Tredici sono invece classificate a rischio moderato e due a rischio basso. Una situazione 'in movimentò, dunque, ma che per ora non presenta delle criticità particolari secondo il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: "Cresce leggermente il tasso di incidenza e pure l’Rt mostra una leggera tendenza all’incremento. Notiamo inoltre un leggero incremento nell’occupazione dei posti di area medica mentre fortunatamente - afferma - resta del tutto stabile l’occupazione dei posti in terapia intensiva che è al di sotto di ogni soglia di criticità».

Pregliasco: una nuova "onda" che sarà legata anche alle condizioni meteo

Più preoccupato è il virologo Fabrizio Pregliasco: «Siamo in una fase di crescita epidemica attesa e prevedo - afferma all’ANSA - una nuova "onda" che sarà legata anche alle condizioni meteo con l’arrivo del freddo e alle nuove varianti. La differenza rispetto al peso che questa nuova onda potrà avere la farà però la vaccinazione, soprattutto dei soggetti più fragili». Dall’esperto arriva dunque un invito a vaccinarsi: «Dovrebbero farlo i soggetti a rischio, ma consiglio un ulteriore richiamo anche ai non fragili che siano stati vaccinati o che siano guariti dal Covid da 4-6 mesi». Inoltre, anche l’influenza stagionale sta iniziando a pesare «creando difficoltà di diagnosi clinica dati i sintomi analoghi al Covid, e per questo motivo è consigliabile anche la vaccinazione antinfluenzale». Tanto più che, in base agli ultimi dati della rete di sorveglianza Influnet dell’Iss, i casi di sindromi simil-influenzali sono in sensibile aumento in Italia. Nell’ultima settimana, infatti, l’incidenza è pari a 9,5 casi per mille assistiti (6,9 nella settimana precedente) ed in sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, ER, Toscana, Umbria, Marche) ha superato la soglia del livello di media entità.

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