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Processo “Lampetra” a Reggio, condanne pesanti per boss e gregari della cosca Nasone-Gaietti NOMI

Pioggia di condanne all'Aula bunker di Reggio Calabria del Gup Angela Mennella nei confronti di capi e gregari della potente cosca di 'ndrangheta “Nasone-Gaietti” di Scilla, la cellula criminale coinvolta nell'operazione “Lampetra”. Pene più che severe per i principali imputati dell'inchiesta “Lampetra”: Angelo Carina (20 anni), Francesco Caracciolo (12 anni e 6 mesi); Silvio Emanuele Cimarosa (13 anni, 5 mesi e 16 giorni), Antonio Alvaro (12 anni e 2 mesi), Vincenzo Sciglitano ( 12 anni 3 mesi e 13 giorni), Salvatore Gentilesca (15 anni e 3 mesi), Santino Provato (12 anni e 6 mesi).
Il ventaglio delle accuse, sostenute dai Pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia, i sostituti procuratori Walter Ignazitto e Paola D'Ambrosio, sono a vario titolo associazione mafiosa, associazione finalizzata alla produzione e al traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. Fondamentale in chiave accusatoria, come rimarcato anche in sede di requisitoria dal pool antimafia di Reggio, il contributo fornito dalle dichiarazioni rese del collaboratore di giustizia, Carmelo Cimarosa, scillese doc e <intraneo> alle cosche che scorrazzavano nella cittadina indicata da chiunque come la perla del Tirreno. Due in particolare le contestazioni dei Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio: i traffici e gli affari con lo spaccio in grande stile e il racket delle estorsioni a Scilla.

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