Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Caporalato: in Italia 230mila lavoratori irregolari. Da nord a sud, storie sfruttamento

Le storie di caporalato e diritti negati non conoscono differenza da nord a sud. Il VI Rapporto agromafie e caporalato a cura dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil, che è stato presentato questa mattina, raccoglie alcune testimonianze dirette. Dietro quei 230 mila lavoratori irregolari occupati nelle nostre campagne si nascondono le storie di sfruttamento. M.A. è originario del Mali, di un paese nei pressi della capitale Bamako. Ha una moglie e un figlio, a cui invia regolarmente denaro. E’ arrivato in Italia nel 2016, a Lampedusa. M.A. lavora in Calabria, tra Rosarno e Amantea e racconta: «La regola è che gli africani lavorano con i caporali africani e i lavoratori marocchini con i caporali marocchini, e così per i romeni o i bulgari. E non è detto che un caporale di un’altra nazionalità sia più severo o minaccioso oppure più violento di quello della tua comunità. Anzi, nella mia esperienza - prosegue - spesso i caporali di altre nazionalità tendono ad essere più attenti perchè hanno anche più timore, a volte anche paura, perchè non conoscono le reazioni che si possono scatenare tra gruppi di nazionalità diversa. Ma c'è una costante che caratterizza i rapporti con il caporale, le condizioni di lavoro e le modalità di pagamento. Il caporale ti chiama in genere la sera prima e chiede se sei libero per il giorno dopo o per una settimana o un mese».

Il VI Rapporto Agromafie

Economia sommersa e infiltrazioni criminali; filiera agroalimentare tra sfruttamento, caporalato ed ecoreati; le norme di contrasto allo sfruttamento e criticità nelle filiere agro-alimentari; la Rete del Lavoro agricolo di qualità nel contrasto al caporalato; le storie di lavoratrici e lavoratori troppo spesso costretti a condizioni di lavoro ingiuste; studi sul campo, testimonianze, approfondimenti territoriali.

Questi sono solo alcuni punti contenuti nel VI Rapporto Agromafie e Caporalato a cura dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil che è stato presentato questa mattina. Le stime dell’Istat riportate evidenziano che nel 2021 sono stati circa 230 mila gli occupati irregolarmente nel settore primario, oltre un quarto degli impiegati del settore. Peraltro, se è vero che la geografia del lavoro agricolo subordinato non regolare è radicata in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio con tassi di irregolarità che superano il 40%, in molte regioni del Centro-Nord i tassi di irregolarità degli occupati sono comunque compresi tra il 20 e il 30%. Mettendo a fuoco, nello specifico, il profilo degli occupati agricoli non regolari, si nota che il peso dei lavoratori migranti quasi raddoppia.

Caricamento commenti

Commenta la notizia