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Lando Buzzanca, la compagna Francesca Della Valle: l'eredità mai menzionata ma voglio la verità

Lando Buzzanca e Francesca Della VallePhoto LaPresse - Andrea Panegrossi16/03/2018- Rome, Italy

«Lando poteva e voleva vivere. Doveva e voleva tornare a casa, non era un malato terminale. Invece, ecco la sua condanna: l’Hospice. Luogo in cui si accompagna alla morte, con cure palliative, chi è in fin di vita. Ha rispettato la media di permanenza: 18 giorni. E’ morto nel modo peggiore possibile, forse ottenebrato dai farmaci o forse con quella lucidità che non lo ha abbandonato e che esprimeva con chiarezza a chi lo volesse intendere": così all’AGI Francesca Della Valle, compagna di Buzzanca, ormai in rotta di collisione con la sua famiglia, a una settimana dai funerali del noto attore siciliano scomparso all’età di 87 anni. Esequie a cui non ha partecipato: «Ho preferito non partecipare al funerale dell’ipocrisia. Il mio amato Lando non avrebbe gradito», aveva scritto sui social.

Si definisce "addolorata e frastornata", ma determinata più che mai a chiarire i contorni di una vicenda dove il gossip spesso prevale sulla ricerca della verità. «E' morto un uomo per mano dell’applicazione della legge 6/04 in linea con la famiglia amorevole, io voglio giustizia - dichiara all’AGI - Sono stanca di gogne costruite solo per allontanare il pubblico di Lando e la gente, dalla verità».
«Non comprendo, come sia possibile che venga fuori una faida familiare, legata all’eredità, da me, mai menzionata - precisa - Se avessi avuto intenzioni di questo tipo, considerando l’amore infinito che ci legava dal 2016, avrei potuto procedere, in tal senso, sin da allora. Di conseguenza l’argomento eredità non è mai stato trattato».

Tante le domande sugli ultimi mesi di vita dell’attore che restano senza risposta

"Da luglio, nonostante il suo medico di fiducia, il professor Fulvio Tomaselli, avesse evidenziato il grave stato di denutrizione - evidentissimo e ignorato dagli astanti che lo vedevano ogni giorno - sulla base di testimonianze e inconfutabili immagini, all’Assessorato alla Sanità e alla ASL di competenza - i cui Ispettori, unitamente ai periti (CTU CTP) stimolati successivamente dal Giudice tutelare avessero chiaramente riportato, nei referti che Lando doveva, poteva e voleva tornare a casa - le risoluzioni in merito si sono trascinate per mesi, perchè?», si chiede la compagna, che ha sempre sostenuto che Lando fosse affetto, solo da una blanda afasia, nessuno stato di demenza sarebbe mai stato diagnosticato.
«Cos'è stato questo, se non un sequestro, contro la volontà di Lando, ampiamente documentato? - prosegue Della Valle - Dalla RSA un trasferimento d’urgenza al Policlinico Gemelli per ulteriore caduta e trauma cerebrale, 8 novembre 2022: stessa scena del 21 aprile 2021! In 15 giorni di cure appropriate le sue condizioni migliorano fino a quando il 1 dicembre 2022 viene trasferito in Hospice. Perchè? Lando - si chiede infine Francesca - è stato trasferito in un Hospice, programmando la sua morte, iniziata già con il sequestro in una RSA romana, dove è stato distrutto nel fisico e nello spirito? Mai - conclude - ha perso la lucidità. E’ morto disperatamente lucido e solo».

Dopo le polemiche sulle condizioni di salute del noto attore per 11 mesi ricoverato in una Rsa romana, in questi giorni di silenzio della compagna di Buzzanca ha parlato il team giuridico di «Labirinto 14 Luglio», Associazione a tutela delle persone fragili di cui Francesca della Valle è presidente, che combatte l’applicazione della legge 6/04.
Sui giornali, si è parlato anche della possibilità di valutare l’ipotesi di omicidio con dolo. Gli esperti del team, guidati dal giurista Giuseppe Reale, esperto in ambito tutelare, hanno svariate competenze giuridiche e non solo: stanno esaminando tutta la documentazione, che è stata fornita ed ogni dichiarazione resa, nella complessa e triste vicenda degli ultimi due anni di vita di Buzzanca.

La segnalazione, rigorosamente tecnica, inoltrata in via d’urgenza, sulla base di quanto previsto dagli artt. 405 et 410 cod. civ., è indirizzata non solo al Giudice Tutelare ma alle diverse figure istituzionali e imporrà inevitabilmente plurimi interventi. Nell’atto, ha spiegato Reale «viene messo in in evidenza che, l’interesse della dott.ssa della Valle, mirava esclusivamente alla tutela ed alla cura di Lando Buzzanca, con cui aveva intrapreso da anni una relazione, tra l’altro documentata».
«Chiarisco un altro concetto per i soliti «gossippari» - dichiara all’AGI Francesca della Valle - Lando Buzzanca aveva un amministratore di sostegno - una figura «legale» che avrebbe dovuto gestire il suo patrimonio per il suo benessere psico fisico - non un tutore. Non era interdetto! La differenza è determinante e sottolinea che Lando era in grado di intendere e volere.Spero si finisca di inventare con ridicola ottusità, ogni genere di malattia, solo per giustificare un gesto inqualificabile, fatto solo per «vil denaro».

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