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Caso Portanova, le dichiarazioni del padre: "Confido nella verità, unica e sola"

«Continuo a leggere e rileggere tutte le carte del processo che riguardano i miei due figlie e posso dire che la sentenza è quantomeno sorprendente. In Italia si viene condannati per violenza sessuale 8 volte su 10 solo sulla base delle dichiarazioni delle vittime. Manolo è un guerriero come me. Supererà anche questo e lo vedremo presto in campo».

 

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Daniele Portanova,  ex calciatore e papà di Manolo, centrocampista ventiduenne del Genoa condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo avvenuta nel maggio del 2021 in un appartamento di Siena, in una lunga intervista rilasciata al Secolo XIX per la prima volta prova a far luce sull'accaduto.

L'ex difensore e capitano tra le altre di Genoa e Siena, che ha vestito in carriera anche la maglie di Napoli, Bologna e Messina, non sembra avere dubbi sull'innocenza dei suoi figli (imputati insieme al cognato Alessio Langella e all’amico Alessandro Capiello)
"Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito amareggiato. Un padre ha l’obbligo di crescere ed educare ma anche di proteggere i propri figli. Ho provato amarezza e rabbia. Ma non certo delusione perché credo nell’assoluta innocenza dei miei due figli" - continua - Non ho dubbi che Manolo sia innocente. Sarà colpevole se e quando tutti i gradi di giudizi avranno confermato la sentenza. Lo dice la legge italiana, non Daniele Portanova.

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