E' morta a 27 anni lasciando una bimba di 13 mesi a causa di una meningite batterica non diagnosticata in 4 diversi ospedali di Roma. Lo riferisce Repubblica. Questa la tragica fine di Valeria Fioravanti, la giovane donna che aveva iniziato il suo calvario ospedaliero nel giorno di Natale: da allora è stata visitata per ben sette volte, ma nessuno dei medici è stato capace di capire quale fosse la malattia che poi l'ha uccisa. Martedì pomeriggio, le sono state staccate le macchine e poco dopo Valeria, impiegata di Aeroporti di Roma, è spirata.
I genitori hanno sporto denuncia alla procura di Roma, con i pm che adesso dovranno verificare la versione dei familiari, che sostengono: da uno degli ospedali "è stata praticamente cacciata, le hanno detto che esagerava e hanno minacciato l'intervento delle forze dell'ordine". Anche questo racconto dovrà essere verificato dalle forze dell'ordine.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo per colpa medica, contro ignoti.
La famiglia: ora giustizia per Valeria
«Giustizia per Valeria» si legge sull'immagine pubblicata su Facebook dalla madre di Valeria Fioravanti. La scritta bianca compare su una foto della giovane. Altri parenti della ragazza chiedono sui social di «far girare" la sua storia il più possibile.
La Regione Lazio attiva un'indagine
La Regione Lazio ha attivato un indagine interna per accertare i fatti circa la morte di Valeria Fioravanti, una donna di 27 anni deceduta dopo essere stata visitata da 4 ospedali. Gli accertamenti, si apprende, prenderanno tempo perchè dovranno acquisire dati in ben quattro nosocomi dove la paziente si è recata perchè accusava disturbi dopo un intervento per rimuovere un ascesso. L’audit interno riguarderà il Campus Biomedico, l’Ospedale Casilino, il San Giovanni e il Gemelli dove la donna è morta.
D’Amato: in corso un audit specifico molto serio
«Su questo caso è in corso un audit specifico che sarà molto serio e puntuale e che sarà reso noto, per capire esattamente quali siano le motivazioni e se sono stati seguiti tutti i protocolli clinici e assistenziali». Lo dichiara Alessio D’Amato, candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del Lazio, a margine del lancio del programma di coalizione, a proposito del caso di Valeria Fioravanti, la 27enne morta di meningite a Roma e che sarebbe stata visitata e dimessa da 4 ospedali. «Per quanto riguarda le questioni del personale sanitario, il Lazio è la prima regione per assunzioni negli ultimi due anni, non lo dico io ma il rapporto di Bankitalia - aggiunge il candidato, assessore uscente alla Sanità del Lazio - abbiamo assunto in una media di oltre il doppio di quella nazionale, oltre 6mila operatori, e continueremo a fare questo. Però chiedo al governo due cose. La prima è di togliere il tetto che impone un vincolo alla spesa per il personale sanitario, e che risale a 17 anni fa, e soprattutto chiedo di mettere risorse sul servizio sanitario nazionale perchè oggi in manovra non c'è un euro in più per il servizio sanitario nazionale, le risorse in più serviranno a malapena per coprire i costi energetici e, soprattutto, sono state tagliate proprio le risorse per l’abbattimento delle liste d’attesa da parte del governo nazionale», conclude.
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