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Gravi accuse di reati sessuali, la nuova truffa tramite email a migliaia di messinesi

I cybercriminali inducono a credere che la comunicazione provenga dagli organi di polizia. Ma gli errori di forma e contenuto sono gravi

Le innumerevoli truffe online si concretizzano in questi giorni in una serie di mail con intestazione dei “Carabinieri” inviate a migliaia di messinesi, che le hanno segnalate, tra gli altri, alla redazione della Gazzetta. L’oggetto è “Comunicare: It 23” e il corpo del messaggio è il seguente: «Alla tua attenzione, sono la signora Teo Luzi, direttore del dipartimento di Polizia postale e delle comunicazioni, capo della Brigata per la protezione dei minori (Bpm). Ti contatto poco dopo un sequestro informatico di infiltrazione informatica. Autorizzato, in particolare in materia di pedopornografia, pedofilia, cyberpornografia, esibizionismo, traffico sessuale dal 2009».

E ancora: «Siete oggetto di numerosi procedimenti legali in vigore: pornografia infantile, pedofilia, esibizionismo, cyberpornografia. Per tua informazione, la legge n. 2007-293 del 5 maggio 2007 del codice penale aumenta le pene quando le proposizioni, le aggressioni sessuali o gli stupri potrebbero essere stati commessi utilizzando Internet e tu hai commesso i reati dopo essere stato preso di mira Internet (sito pubblicitario), poi durante gli scambi di posta elettronica. Le tue foto di nudo che invii a minori tramite il tuo indirizzo IP sono state registrate dal nostro cyber poliziotto e costituiscono una prova dei tuoi reati».

Ed ecco le disposizioni da seguire: «Sei pregato di farti sentire via email scrivendoci le tue giustificazioni affinché vengano messe in esame e verificate al fine di valutare le sanzioni, questo entro un termine rigoroso di 72 ore». Trascorso il quale, «saremo obbligati a inviare la nostra denuncia al sig. Edmondo Bruti Liberati, procuratore della Repubblica di Milano e specialista in cybercrimine per redigere un mandato di cattura nei vostri confronti e inviarlo alla polizia più vicina al vostro luogo di residenza per il vostro arresto e denunciarti come molestatore sessuale». Come se non bastasse, «il tuo file verrà anche inviato ai media per la diffusione dove la tua famiglia, i tuoi cari e tutta l’Italia vedranno cosa stai facendo davanti al tuo computer o cellulare. Ora sei stato avvisato».

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