
Un testo «all’avanguardia», che punta a «garantire la sicurezza degli utenti» e a «tutelare la creatività nazionale e con essa circa 10mila posti di lavoro nell’industria audiovisiva italiana": il presidente della commissione Cultura della Camera. Federico Mollicone, parla così della legge quadro anti pirateria, anche a sua firma, messa a punto in commissione, che coinvolge tutti i contenuti audiovisivi ed editoriali e che vedrà la luce «entro marzo». Un provvedimento «all’avanguardia che anticipa le norme Ue e può addirittura migliorarle», rivendica Mollicone, citando i dati sui danni della pirateria digitale sull'economia italiana, stimati da Fapav: 1,7 miliardi di perdita di fatturato, con ricadute sul Pil e 10 mila posti di lavoro persi ogni anno. «Le iniziative istituzionali messe in campo, il ruolo essenziale di Agcom, insieme alle proposte di legge in discussione alla Camera dei deputati e a una collaborazione sempre più stretta tra i comparti del settore audiovisivo, sono la dimostrazione che è possibile introdurre azioni capaci di contrastare il fenomeno della pirateria, e di farlo in modo efficace e tempestivo.
Ci sono tutte le condizioni per consentire al nostro Paese di fare un ulteriore passo in avanti, facendo da apripista a livello internazionale», sottolinea Federico Bagnoli Rossi, presidente della Fapav, che spinge anche per le nuova normativa sul copyright: «Nuovi strumenti a tutela dei contenuti sono fondamentali per procedere di pari passo con l'evoluzione tecnologica arginandone lo sfruttamento da parte della pirateria». La questione torna alla ribalta anche per l’uscita del film Mixed by Erry, la commedia di Sydney Sibilia in sala dal 2 marzo, dedicata alle vicende di Enrico Frattasio, detto Erry, che negli anni Ottanta creò un’impresa, e un impero, grazie alle musicassette contraffatte vendute in tutta Italia e successivamente anche a livello internazionale. Un’occasione per Fimi, la Federazione dell’industria musicale, per ricordare come oggi la pirateria delle Iptv colpisca «le trasmissioni delle partite di calcio e l’industria cinematografica causando milioni di euro di danni ai titolari dei diritti e che alimenta i redditi illegali della grande criminalità campana». Di qui l'invito a non sottovalutare questa realtà che ancora produce "gravi danni sull'economia legale".
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