
Anna Leonori, una donna di Terni, ha subito l'amputazione delle gambe e delle braccia a causa di una diagnosi sbagliata di tumore. Dopo quattro anni, grazie all'aiuto di Bebe Vio, ha trovato le protesi migliori per lei e ha affrontato il processo per i danni subiti. Lo riferisce Il Messaggero.
Durante la visita medica disposta dal tribunale civile, Anna ha dovuto rivivere il suo calvario di fronte a quindici periti, ma spera di ottenere giustizia per ciò che ha subito.
L'ospedale di Terni e altre strutture sanitarie sono state chiamate in causa per il danno subito da Anna, ma la richiesta di risarcimento non ha avuto esito. Anna ha potuto acquistare protesi di nuova generazione grazie alle raccolte fondi di associazioni di volontariato e privati, ma ha bisogno di un risarcimento per il danno subito. Nonostante la sua situazione, Anna cerca di vivere una vita il più possibile normale grazie alla forza che le danno i suoi figli.
«Le costosissime protesi acquistate grazie alle raccolte fondi di associazioni di volontariato e privati mi hanno cambiato la vita - dice Anna nell'intervista al Messaggero - So bene che non avrò mai più l'autonomia ma mi hanno restituito un minimo di dignità nella vita di tutti i giorni. La quotidianità è fatta di tante cose, alcune non potrò farle mai più da sola, altre grazie alle protesi sì. Il problema è che si deteriorano e che sono garantite solo per due anni».
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