
Il decreto legge per il Ponte sullo Stretto dovrebbe entrare fra i provvedimenti all’esame del Consiglio dei ministri di domani. L’ordine del giorno della riunione del pre-Consiglio in programma oggi alle 16.30, a quanto si apprende, è stato infatti integrato, con un dl «per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il continente», presentato dalla presidenza del Consiglio e dal ministero per le infrastrutture e i trasporti.
Il Consiglio di amministrazione della Società chiamata a realizzare l’infrastruttura sarà composto da 5 membri, di cui 2 designati dal ministero dell’Economia d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ricopriranno rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia e un membro designato da Rfi S.p.a. e Anas S.p.a.
«Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alla vigilanza sull'attività della società» del Ponte sullo Stretto di Messina e «definisce - si sottolinea nella bozza - indirizzi idonei a garantire che sugli obiettivi strategici e sulle decisioni significative della medesima sia esercitata una influenza determinante da parte del medesimo Ministero. Per queste funzioni, il Mit si avvale della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza».
Progetto esecutivo entro luglio 2024
«Il cronoprogramma di realizzazione dell’opera, con la previsione che il progetto esecutivo è approvato entro il 31 luglio 2024». E’ la data indicata per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina dalla bozza del Decreto legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente.
Bozza dl, sette articoli
Sette articoli, dall’assetto societario e la governance alle disposizioni finali. La bozza di Decreto legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente riapre la partita del Ponte sullo Stretto. Ritorna la società Stretto di Messina Spa alla quale - si legge nel testo - «partecipano Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il Ministero dell’economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministero delle infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa».
Possibile la nomina di un commissario
«Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti propone al presidente del Consiglio dei Ministri la nomina di un commissario straordinario qualora ne ravvisi la necessità». Lo prevede la bozza del decreto per il Ponte sullo Stretto di Messina. «Il commissario è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze», si legge nel testo.
Cda con membri del Ministero dell'Economia e dei Traporti, della Regione Calabria, della Regione Siciliana, di Rfi e Anas
Il Consiglio di amministrazione della Società chiamata a realizzare l’infrastruttura sarà composto da 5 membri, di cui 2 designati dal ministero dell’Economia d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ricopriranno rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia e un membro designato da Rfi S.p.a. e Anas S.p.a.
«Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alla vigilanza sull'attività della società» del Ponte sullo Stretto di Messina e «definisce - si sottolinea nella bozza - indirizzi idonei a garantire che sugli obiettivi strategici e sulle decisioni significative della medesima sia esercitata una influenza determinante da parte del medesimo Ministero. Per queste funzioni, il Mit si avvale della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza».
3 Commenti
Francesco
15/03/2023 21:54
Speriamo che le città di Messina e Villa San Giovanni insorgano come è stato fatto anni addietro. La Sicilia ha altre priorità più importanti. Trasporti ferroviari indecenti, molte città difficile da raggiungere con il treno in tempi sostenibili. Acquedotti fatiscenti e acqua che arriva quando va bene una volta ogni sei giorni. Io abito a Messina zona Annunziata e da una vita aspetto che il torrente venga chiuso. Caro sig. Ministro Salvini a noi il PONTE NON SERVE!!!!!
Tony46
15/03/2023 23:18
Forse non serve a te, ma a tutti gli altri si. Speriamo che si la volta Buona. Tu puoi restare nel 15esimo secolo tranquillamente.
esigente
15/03/2023 22:45
Ma finiamola con certi pensieri, del ponte si o ponte no! Parliamoci chiaro in 74 anni di Repubblica, le opere di urbanizzazione ed infrastrutturali in genere nelle due sponde nessuno ha impedito di farle. Sbagliato pensare che i soldi del Ponte se non si fa si spendano per altro nell'area dello Stretto, sono le favole! Il ponte è un attrattore economico, unico grande vantaggio, l'opera del ponte attrae a sè!
franco
18/03/2023 06:41
puzza di autonomia differenziata