“Oggi in Consiglio dei ministri sarà riesumata la società Ponte sullo Stretto di Messina che già ha bruciato centinaia di milioni di euro in consulenze e altro. Ricordiamo bene le posizioni in passato della Lega in merito alla realizzazione di questa importante infrastruttura. Oggi hanno cambiato idea? No! La verità è che necessitano di un espediente per distrarre l'attenzione dei meridionali rispetto a alle conseguenze dell'autonomia differenziata”. Si mostra molto più che scettico, di fronte all’imminente “Decreto Ponte”, l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord. E oltre allo scetticismo non mancano riferimenti polemici alla Lega, di cui il movimento politico di De Luca è alleato proprio a Messina, dove Prima l’Italia sostiene la maggioranza del sindaco Federico Basile. Proprio in questi giorni, peraltro, è in corso un confronto a Palazzo Zanca sulla presidenza della commissione consiliare speciale dedicata al Ponte sullo Stretto: ci sarebbero accordi per cui quel ruolo spetterebbe proprio alla Lega, ma molti consiglieri spingerebbero su Pippo Trischitta, il consigliere che si è occupato di predisporre gli atti per istituire la commissione.
Cateno De Luca, che del Ponte è sempre stato un sostenitore, chiarisce che “in condizioni diverse la notizia di un ritrovato interesse non potrebbe che renderci felici, in realtà però alla luce del quadro che si delineerà con l’attuazione dell’autonomia differenziata è chiaro che non ci saranno più le risorse per potenziare la logistica che rende funzionale il ponte sullo stretto di Messina. Avremo l’autonomia differenziata, ma non ci saranno né il ponte sullo stretto di Messina né le infrastrutture necessarie per risolvere il divario Nord Sud. Non crediamo infatti che il Governo abbia davvero la volontà di realizzare il ponte sullo Stretto di Messina. Se fosse così vorremmo invece conoscere l’entità degli investimenti complessivi pensati per il meridione”.
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