E' scontro tra “Invece del Ponte” e i consiglieri della Lega: "Opera inutile", "Basta con i no a tutto"
Lo scontro politico è destinato ad arroventarsi, man mano che l’ipotesi di avvio dei cantieri del collegamento stabile diventerà sempre più concreta. A innescare la miccia ieri sono stati Elio Conti Nibali e Guido Signorino, a nome e per conto di “Invece del Ponte”: «Nel corso del Consiglio dei ministri del 16 marzo 2023 sono stati approvati la delega fiscale e il progetto di legge sull'autonomia differenziata ma il decreto Ponte, come si dice in questi casi, è stato approvato “salvo intese”. Questo significa, in parole povere, “riportati il decreto a casa, riscrivilo e poi ne riparliamo”. I motivi sono sempre gli stessi, la “resurrezione” dei morti: la “società Stretto”, i vecchi contratti, un progetto definitivo mai approvato, i contenziosi irrisolti, la pretesa di affidare un'opera da 10 miliardi senza gara, la mancanza di finanziamenti, la violazione palese di ogni norma ambientale e partecipativa... A tutti questi motivi di carattere sostanziale – continuano Conti Nibali e Signorino – se ne aggiungono altri di carattere formale ma non meno importanti. Più di uno ha contestato che cotanta disciplina non può essere fatta con decreto legge che, come è noto, può essere utilizzato per comprovati motivi di necessità ed urgenza. Ora sulla necessità si può discutere ma sull'urgenza l'asino casca e si fa male. Non vorremmo davvero essere nei panni dei tecnici che dovranno cercare di inventarsi l’impossibile per tradurre in norme quello che spericolatamente si cerca di introdurre. Ed ecco che a qualcuno che, con poca modestia, si immagina come un novello Cavour pronto ad unificare l’Italia, fanno eco i referenti locali, assenti da sempre nelle battaglie davvero utili per il nostro territorio, che continuano però nei loro viaggi della speranza a Roma alla ricerca di qualche incarico. Ci piace, allora, smentire i titoloni dei giornali e rassicurare i cittadini: non c'è alcun decreto, c’è solo tanta propaganda, non c'è nessun passo avanti anzi, un altro passo indietro. Basta con il sì ideologico all’inutile Ponte, diciamo invece mille “sì” ad investimenti davvero utili per l’area dello Stretto, partendo dal potenziamento e ammodernamento delle strutture portuali, dei nodi intermodali, delle ferrovie e delle reti stradali e autostradali». Non si fa attendere la replica, a firma dei consiglieri comunali di Lega-Prima l’Italia, Giuseppe Villari e Amalia Centofanti: «Il Centrodestra ha vinto le elezioni politiche e regionali e, sin da subito, ha messo in campo azioni concrete nell’interesse esclusivo dei cittadini e, nel nostro caso specifico, dei siciliani. Da parte di certa sinistra ravvisiamo, invece, un costante ideologico e irrazionale ambientalismo. Per anni, siamo stati accusati di usare l’argomento Ponte per fini elettorali. Adesso che, in pochi mesi di governo, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, ha fatto quello che altri non hanno fatto in 10 anni, le Sinistre sconfitte non sanno più a cosa appellarsi e strumentalizzano il tema per pura becera visibilità. Addirittura, a parlare sono anche esponenti dell’ex Amministrazione Accorinti, protagonista del periodo più buio per la nostra città. Non c’è più spazio per i No Ponte così come non c’è più spazio per i No Tav, per i No Mose, per i No a tutto. Vi consigliamo di mettervi il cuore in pace: sarà proprio il vicepremier Salvini, con il sostegno di tutto il Governo di centrodestra, a realizzare l’opera green più grande e imponente al mondo che permetterà alla Sicilia e a tutto il Mezzogiorno di recuperare quel gap infrastrutturale che ci divide dal resto d’Italia. Inoltre, la nostra Isola potrà finalmente godere dello sviluppo che merita anche con l’ammodernamento di strade, autostrade, ferrovie e Alta velocità».