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Addio al regista Citto Maselli, maestro del cinema italiano

«Con grande dolore debbo comunicare la notizia della morte, avvenuta poco fa, del compagno Citto Maselli. L’ho appena appreso dalla moglie, Stefania Brai, che gli è sempre stata vicina e a cui va l’abbraccio solidale di tutte le compagne e i compagni del Partito». Lo annuncia in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. Citto (Francesco) Maselli, nato a Roma il 9 dicembre 1930 era tra i maggiori registi italiani. «Il cinema e la cultura italiana perdono un maestro e un grande regista, la sinistra un intellettuale militante e un esempio di rigore e coerenza».

«Citto ha sempre conservato la passione che da ragazzino lo spinse a entrare nelle fila dell’antifascismo e della Resistenza. Per tutta la sua vita ha messo intelligenza, sensibilità, passione e spirito critico al servizio di un progetto collettivo di liberazione e trasformazione», continua Maurizio Acerbo. «Dopo lo scioglimento del PCI, a cui si oppose, è stato tra i fondatori di Rifondazione Comunista. Ha continuato a essere un militante comunista e antifascista fino all’ultimo giorno. Citto non è mai diventato un ex, non si è mai atteggiato a reduce di epoche gloriose ma passate. Lo ricordiamo con noi più giovani con la cinepresa a raccontare un altro mondo possibile a Genova nel 2001 e sempre disponibile a dare il suo contributo alla lotta politica e culturale. Citto Maselli era un comunista italiano, un rifondatore orgoglioso della storia di cui era stato tra i protagonisti, un compagno che non ha mai rinunciato all’idea di rivoluzione».

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