La Madonna di Trevignano negli ultimi mesi ha attirato l'attenzione di migliaia di fedeli nella cittadina sulle sponde del lago di Bracciano. La Vergine, a pochi chilometri da Roma, è diventata meta di pellegrinaggi ininterrotti, alimentati dalla leggenda delle lacrime di sangue. La statua, secondo la veggente Maria Giuseppa Scarpulla, alias Gisella Cardia, l'imprenditrice di Patti, in provincia di Messina, di 53 anni che da cinque anni sostiene di parlare con la Madonna, piangerebbe sangue e parlerebbe una volta al mese, generando un'assalto di fedeli nell borgo affacciato sul lago Bracciano. I primi esiti delle indagini sulle misteriose lacrime della statua indicano che, per "consistenza, colore e densità" sarebbero "compatibili con il sangue di maiale". Lo ha rivelato l'inviato di "Mattino Cinque News" Paolo Capresi. Questa scoperta potrebbe gettare ombre sulla veridicità della leggenda, ma nonostante ciò, il fenomeno continua ad attirare l'attenzione di devoti e curiosi nella speranza di assistere al miracolo delle lacrime di sangue.
La storia di Gisella Cardia
A Trevignano Romano, l'ex imprenditrice siciliana Gisella Cardia ha custodito per anni una madonnina che avrebbe pianto sangue. L'ex imprenditrice di Patti, 53 anni, è adesso sotto i riflettori della Diocesi Civita Castellana. Monsignor Marco Salvi, infatti, sta formando una commissione per indagare sui fatti. La storia comincia 5 anni fa, quando Gisella Cardia, tornata da Medjugorje con una madonnina in ceramica, si accorse che "la statua lacrimava". Da lì a poco la donna cominciò a sostenere di avere visioni della Vergine che, nei momenti di estasi, le darebbe anche dei messaggi. La zona in cui avverrebbero le presunte apparizioni, che è ormai meta di continui pellegrinaggi, è un'area di proprietà della donna ma tutelata dall'ente parco di Bracciano e Martignano. Un terreno poco sfruttabile in quanto in zona non edificabile che è diventato un luogo di culto. Soprattutto ogni 3 del mese, quando Gisella avrebbe dialoghi con la Madonna.