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Ponte sullo Stretto, fallito il tentativo di bloccare l’iter: c’è un consenso ampio

La proposta di bloccare le procedure da parte di M5S e Alleanza Verdi-Sinistra è stata respinta con 179 no e 101 sì. Erano stati sollevati dubbi sulla costituzionalità del Dl. Ma se vi fossero stati, il presidente della Repubblica lo avrebbe mai firmato? Il 64% della Camera ha detto sì alla prosecuzione dell’iter

L’esame del decreto di conversione in legge proseguirà. Il tentativo di bloccare l’iter è stato respinto dal voto d’Aula a Montecitorio, al quale va dato anche un significato politico. Su questo tema, assieme alle forze di Centrodestra, si sono uniti i deputati del Terzo Polo, lasciando intendere che i favorevoli alla grande opera non sono solo esponenti della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, ma c’è un consenso più ampio, che tocca pure qualche sponda del Centrosinistra.

Bocciate le pregiudiziali

Erano state due le pregiudiziali presentate. La prima firmata dai parlamentari di Alleanza Verdi-Sinistra (Bonelli, Ghirra, Zanella, Zaratti, Piccolotti, Mari, Grimaldi, Fratoianni, Evi, Dori e Borrelli); la seconda dagli esponenti 5Stelle (Ilaria Fontana, Iaria, Costa, L’Abbate, Morfino, Santillo, Cantone, Fede, Traversi e Silvestri). Si puntava il dito sul presunto difetto dei presupposti costituzionali della necessità e urgenza e sulla «palese contradditorietà e incoerenza che caratterizza le motivazioni sulle quali poggia il decreto-legge». Venivano sollevate anche le questioni di tutela dell’ambiente e del paesaggio, che sono tra gli obblighi inseriti nel dettato costituzionale. Viene da chiedersi, però, se ci fossero stati tali dubbi di costituzionalità, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe mai firmato il Dl del 31 marzo scorso? Alla fine, comunque, la Camera ha respinto le due pregiudiziali con 179 voti contrari e 101 favorevoli. Si è creata, dunque, una maggioranza del 64%, comprendente anche i gruppi di Calenda e di Renzi.

Schifani e l’Europa

«Il Ponte sullo Stretto si fa». Lo ribadisce il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani: «La prossima settimana sarò a Roma, insieme con il presidente della Regione Calabria, invitati dal ministro Salvini, perché presenteremo il progetto alla Commissione europea. Si va avanti sul reperimento delle fonti di finanziamento che saranno sicuramente europee».

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