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Il decreto bollette è legge, il Senato vota la fiducia: ecco cosa prevede

Il provvedimento introduce norme per il sostegno a famiglie e imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale e in materia di salute e adempimenti fiscali. 

Ok alla conversione in legge del cosiddetto decreto Bollette. L’aula del Senato l’ha approvato votando la fiducia al governo con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astensioni. Approvato alla Camera lo scorso 18 maggio, anche allora il governo pose la questione di fiducia. Il provvedimento introduce norme per il sostegno a famiglie e imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale e in materia di salute e adempimenti fiscali. 

Il decreto, varato a fine marzo e convertito in legge oggi al Senato, ha introdotto nuovi aiuti contro il caro energia: ossia altri tre mesi di tutele, seppur ridotte, destinate per famiglie e imprese come il bonus sociale per i redditi più bassi, l’Iva ridotta sul gas e i crediti di imposta per le imprese.

Previste inoltre misure per la sanità con incentivi contro la carenza di personale. Ad esempio, sul fronte dell’elettricità la norma prevede che, per il secondo trimestre 2023, le agevolazioni sulle tariffe per le famiglie più svantaggiate o in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas siano rideterminate nel limite di 400 milioni di euro. Per il riscaldamento, da ottobre a dicembre si è stabilito un contributo, a parziale compensazione delle spese sostenute.

Aiuti contro il caro energia anche alle imprese con un sistema di crediti di imposta e agevolazioni fiscali, distinto per alcuni settori più bisognosi come quello dell’agricoltura e pesca. In più, un contributo straordinario per le cosiddette aziende energivore, a condizione ad esempio che i costi per kWh dell’elettricità abbiano avuto un incremento superiore al 30%.

Il decreto introduce infine misure in ambito sanitario, come il cosiddetto payback, per cui riguardo ai versamenti fatti dalle aziende produttrici di dispositivi medici alle Regioni, le imprese possono portare in detrazione l’Iva, scorporandola. Oppure misure per semplificare l’ammissione ai concorsi da dirigenti medici nel servizio pubblico per il personale sanitario-medico dei servizi di emergenza fino al 31 dicembre 2025.

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