Sequestrati beni per cinque milioni di euro a un imprenditore casertano che nel 2010 era stato condannato a tre anni e sei mesi per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso in relazione al lucroso business della filiera dei rifiuti per conto della camorra. Dopo un provvedimento emesso dalla Corte di Cassazione, la Dia di Napoli ha eseguito una confisca di beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie nei confronti di un imprenditore del settore della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, ritenuto contigui ai clan del territorio di Mondragone, nel Casertano. Acquisite dallo Stato 5 società del settore edilizio, della raccolta e dello smaltimento di rifiuti e della gestione di aree e attività commerciali; 7 immobili; 3 beni mobili registrati; e 2 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.