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Punivano i pedofili con botte e taser, arrestati due giovani

Adescare sul web persone che a loro dire erano pedofili, attirarle in un casolare abbandonato dove dovevano essere punite e torturate anche con l’utilizzo di taser

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Adescare sul web persone che a loro dire erano pedofili, attirarle in un casolare abbandonato dove dovevano essere punite e torturate anche con l’utilizzo di taser. Era questa l’intenzione di un gruppo di tre ragazzi dell’area di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, di età compresa tra i 17 ed i 20 anni, individuati e fermati dai carabinieri alcune settimane fa a Vedelago con l’accusa di sequestro di persona e rapina nei confronti di un uomo che avevano contattato.

Secondo quanto si apprende, infatti, i tre, due dei quali agli arresti domiciliari, avrebbero operato in questo modo in almeno altri due casi, emersi in seguito alla diffusione della notizia, e sulla base della denuncia di altri due uomini destinatari dello stesso trattamento.

Secondo quanto starebbe emergendo dalle indagini, dunque, l'intento dei giovani indagati non sarebbe stato solo quello di privare le vittime di denaro e altri beni, tenendole sotto ricatto. La lettura più verosimile al vaglio della magistratura indica piuttosto come movente delle azioni, la volontà di punire direttamente e in modo violento le persone sospettate di pedofilia.

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