«Il ministro Valditara ci aveva promesso un tavolo di discussione sul tema dell’Alternanza Scuola Lavoro, dichiarandosi aperto ad ascoltare le proposte che più volte gli abbiamo presentato, ma questo incontro è stato solamente un’ennesima presa in giro nei confronti degli studenti - esordisce Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti, sindacato studentesco - non abbiamo avuto alcuno spazio per presentare la nostra proposta di riforma ma abbiamo dovuto al contrario ascoltare un’ulteriore spiegazione delle misure del dl Lavoro che come organizzazioni studentesche già conoscevamo ampiamente."
"Il dl lavoro vuole rendere l’alternanza scuola lavoro maggiormente sicura ma, stanziando già dei fondi per il risarcimento delle famiglie che perderanno i figli all’interno di percorsi, accetta di fatto le future morti che questo sistema malato produrrà e ciò è a dir poco inaccettabile - prosegue Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’Uds - da mesi scendiamo in piazza e ribadiamo al ministro Valditara la necessità di ascoltare le proposte delle organizzazioni studentesche e fornire le risposte concrete, nello specifico sull'alternanza scuola lavoro, ma quello che riceviamo sono solo paternalismo e mancanza di rispetto per gli studenti di questo paese e i loro bisogni." «Non vogliamo assicurazioni sul posto del lavoro - spiega Chiesa - vogliamo un ripensamento totale del rapporto tra istruzione e lavoro con l'abolizione dei Pcto in favore di un’istruzione integrata che sia realmente formativa per gli studenti, non mandandoli a morire in fabbrica ma garantendo un approccio laboratoriale di affiancamento alla componente teorica delle lezioni. Soprattutto ogni percorso deve essere deciso assieme alle organizzazioni studentesche e si deve svolgere in maniera sicura, con corsi di formazione anche sui diritti sindacali, e totalmente fuori dalla produzione: gli studenti non possono continuare a svolgere manodopera gratuita per le aziende! Vogliamo che la scuola trasformi e ripensi il mondo del lavoro, non che lo subisca passivamente"
"Finché il ministro non ci ascolterà veramente e non darà delle
risposte concrete alle nostre richieste e alle nostre proposte continueremo a scendere in piazza e urlare più forte che la politica non può ignorare gli studenti e le loro necessità: ora decidiamo noi!», conclude Beccari.
Caricamento commenti
Commenta la notizia