Cane cieco e malato vagante sulla Ss 106. Una ennesima situazione “al limite” che per altro rappresenta un pericolo sia per l’animale che per gli automobilisti. Una situazione che ha visto ancora una vota l’intervento dei volontari che denunciano come anche in questa azione di recupero si è assistito ad un braccio di ferro tra i volontari e le Autorità per farlo accalappiare e condurre in canile. Questo quanto accaduto stando al racconto di Teresa Giuliano presidente comitato cittadino “2R” contro il randagismo e Mena Armentano presidente Associazione “Zampa nel Cuore”. «Ogni volta è la stessa storia: discussioni e diverbi con le Autorità preposte e sempre la stessa difficoltà nell’applicare la legge». La Polizia Locale che afferma di non dover più intervenire in questi casi ma di chiamare le guardie istituite dal Comune che, a loro volta, giustamente, respingono al mittente l’obbligo giuridico d’intervento. In ogni caso, dopo insistenze, il cane sarà condotto nel canile di Rossano e sembra che sarà l’ultimo ingresso. «Insomma, un Comune, il più esteso per superficie di tutta la Calabria e con un tasso di randagi dei più elevati del sud Italia, che continua a non investire nella prevenzione, dove non si sa che fine abbia fatto l’ambulatorio veterinario propagandato dove sterilizzare i randagi, dove le ASP veterinarie latitano». Le presidenti di “2R contro il randagismo” e dell’Associazione “Zampa nel Cuore” intendono quindi avviare azioni legali.