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Ponte Stretto, Busìa (Anac) all'attacco: "Troppi rischi per la parte pubblica"

Troppe eccezioni e scorciatoie pericolose nel Codice degli appalti. «La deroga non può diventare regola, senza aprire a rischi ulteriori»

Nel dl sul Ponte dello Stretto "rileviamo uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi". Lo dice il presidente dell’Anac Giuseppe Busia presentando al Parlamento la relazione annuale sull'attività dell’Anticorruzione. Sul dl che si basa su un progetto elaborato oltre dieci anni fa, l’Anac ha proposto alcuni interventi emendativi per «rafforzare le garanzie della parte pubblica, non accolti, tuttavia, dal Governo in sede di conversione del decreto».

Troppe eccezioni e scorciatoie pericolose nel Codice degli appalti. «La deroga non può diventare regola, senza aprire a rischi ulteriori», avverte il presidente dell’Anac Giuseppe Busìa presentando la relazione annuale dell’Anticorruzione. Ora che con la digitalizzazione è possibile ottenere «rilevantissime semplificazioni, accrescendo anche trasparenza e concorrenza, sorprende che per velocizzare le procedure si ricorra a scorciatoie certamente meno efficienti, e foriere di rischi. Tra queste, l’innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti o l’eliminazione di avvisi e bandi per i lavori fino a cinque milioni di euro».

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