E’ morto stamattina a Roma l’attore-regista Francesco Nuti. Aveva 68 anni ed era malato da tempo. Lo rende noto con una nota la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma.
La data e il luogo delle esequie saranno rese note nelle prossime ore. La stessa famiglia - comunica l’agenzia di comunicazione Galli Torrini - chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non rilasceranno dichiarazioni.
Nato a Firenze il 17 maggio 1955, Francesco Nuti era figlio di Renzo Nuti, un barbiere originario del Mugello, e di Anna Giglio, calabrese originaria di Crotone. Dopo aver trascorso i primi anni di vita nel capoluogo toscano, si trasferì, a causa del lavoro del padre, a Narnali, una frazione di Prato. Si diplomò nel 1974 presso l'Istituto "Tullio Buzzi" di Prato.
Durante i suoi anni di studio, Nuti fece i primi passi nel mondo dello spettacolo - seppur amatorialmente - portando in scena diversi monologhi scritti di suo pugno. Il suo talento per la recitazione continuò a fiorire anche quando iniziò a lavorare come operaio presso un'impresa tessile di Prato. Alla fine degli anni '70, entrò a far parte del trio cabarettistico dei Giancattivi - già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci - sostituendo Antonio Catalano. Nuti e il suo trio parteciparono a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica Black Out e la televisiva Non stop. Nel 1981, il trio fece il suo esordio cinematografico con il film "Ad ovest di Paperino".
Nel 1982, Nuti decise di intraprendere una carriera cinematografica solista. Collaborò con il regista Maurizio Ponzi in vari film, tra cui "Madonna che silenzio c'è stasera" (1982), "Io, Chiara e lo Scuro" (1983) e "Son contento" (1983). Questi film gli conferirono una certa notorietà, e il ruolo di Francesco Piccioli nel secondo dei tre film gli valse il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista.
All'apice della sua carriera, Nuti decise di passare dietro alla macchina da presa e fece il suo esordio come regista con "Casablanca, Casablanca" (1985). Questo film gli permise di vincere il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore. Nuti continuò a regalare al pubblico successi come "Tutta colpa del paradiso" (1985), "Stregati" (1986), "Caruso Pascoski (di padre polacco)" (1988), "Willy Signori e vengo da lontano" (1989) e "Donne con le gonne" (1991).
Nel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, Nuti realizzò l'ambizioso "OcchioPinocchio", che però non riuscì a replicare il successo dei suoi precedenti film. Nuti tentò di riscattarsi con altri film, ma non riuscì mai a ripetere il successo che aveva avuto in passato.
Un artista poliedrico di grande talento
Francesco Nuti ha dimostrato la sua versatilità artistica nel corso della sua carriera, distinguendosi come attore, regista, sceneggiatore, musicista e cantante. Ha avuto un particolare successo nel cinema e nella televisione, ma ha anche mostrato le sue abilità musicali, partecipando al Festival di Sanremo nel 1988 con la canzone "Sarà per te", successivamente incisa anche da Mina. Ha continuato a esplorare la musica, duettando con Mietta nel brano "Lasciamoci respirare", scritto dal cantautore Biagio Antonacci e registrato nel 1992.
Difficoltà e ritiro dal cinema
Gli anni '90 e i primi anni 2000 sono stati un periodo di difficoltà per Nuti, caratterizzato da insuccessi al botteghino e problemi personali. Ha cercato di riprendere la carriera cinematografica che lo aveva reso famoso, ma i suoi tentativi non hanno replicato i successi degli anni precedenti. Ha anche lottato con la depressione, l'alcolismo e ha persino tentato il suicidio. La sua ultima apparizione in un film è stata nel 2005 in "Concorso di colpa", un thriller diretto da Claudio Fragasso.
Il dramma personale
Nel 2006, Nuti è entrato in coma a seguito di un ematoma cranico causato da un incidente domestico, e la sua carriera si è bruscamente interrotta. Si è ripreso dal coma più tardi nello stesso anno e ha iniziato un lungo periodo di riabilitazione. Tuttavia, il danno neurologico risultante dall'incidente lo ha lasciato con una disabilità permanente, incluso l'incapacità di parlare o muoversi. Nonostante queste sfide, Nuti è rimasto una figura amata e rispettata nel mondo del cinema italiano.
Nel 2010 è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma un documentario dedicato a lui, intitolato "Francesco Nuti... e vengo da lontano". Nel 2011 è stata pubblicata la sua biografia, "Sono un bravo ragazzo - Andata, caduta e ritorno", curata dal fratello Giovanni Nuti. Nel 2014, ha partecipato a una festa per il suo 59° compleanno, organizzata da amici del calibro di Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini.
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