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La morte di Debora Pagano a Giarre, rinviato a giudizio il compagno Leonardo Fresta

Undici mesi fa la tragica morte, ieri il rinvio a giudizio dell’uomo accusato di averla uccisa. Si aprirà nei prossimi mesi il processo per il femminicidio di Catena Pagano, da tutti chiamata Deborah, la 31enne di Letojanni uccisa l’8 luglio scorso a Giarre dove viveva con il compagno, il 40enne giarrese Leonardo Fresta, con parecchi precedenti alle spalle.

Proprio l’uomo che diceva di amarla, rinchiuso nel carcere di Enna da quei giorni, è accusato di omicidio volontario aggravato e ieri il gup Luigi Barone del Tribunale di Catania ha disposto il processo davanti la Corte d’assise, accogliendo la richiesta dei magistrati Fabio Scavone e Fabio Platania della Procura della Repubblica, che hanno coordinato le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Giarre e del Comando provinciale. Fresta, difeso dall’avv. Salvatore La Rosa, è accusato di aver ucciso la donna “colpendola su varie parti del corpo e procurandole ecchimosi e contusioni sparse, nonché la frattura dello sterno, annegandola all’interno della vasca da bagno fino a determinarne l’asfissia meccanica, primitiva e violenta.

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