
I carabinieri hanno effettuato questa mattina una nuova ispezione nell’ex hotel Astor di Firenze, dove viveva Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa otto giorni fa. Ieri l’ex albergo era stato sgomberato per disposizione della Procura, motivata appunto con l’esigenza di facilitare le indagini. All’ispezione partecipano anche uomini del Gis (Gruppo d’intervento speciale) dei carabinieri.
«L'attività odierna di perquisizione e bonifica dell’ex hotel Astor è stata sospesa, per fare un punto della situazione e pianificare il proseguo dell’attività». Lo rendono noto fonti investigati da questa mattina impegnate nela struttura dalla quale otto giorni fa è scomparsa Kata, la bimba peruviana di 5 anni.
«Sono state effettuate ispezioni - anche attraverso apparecchiature tecnologiche specifiche (sonde, telecamere e droni) - che hanno permesso di verificare il contenuto di vani angusti, intercapedini, controsoffitti, cunicoli, tubazioni, pozzetti e di un sottotetto, anche normalmente non accessibili dall’ex hotel Astor, alla ricerca di elementi utili alle indagini. In alcuni ambienti sono continuate le attività di sopralluogo e repertamento delle fonti di prova. Non ci sono novità».
E' stato rinvenuto - concludono fonto vicine all’indagine - all’interno di un cassonetto, un telefono cellulare che sarà oggetto di successivi approfondimenti investigativivi».
Gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, legali che assistono i genitori di Kata, rendono noto di aver ingaggiato come consulente il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma.
I genitori di Kata: "Chi sa, parli"
Ieri Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo sono entrati nell’hotel da cui è scomparsa la loro figlia Kata «e hanno recuperato i propri effetti personali che erano rimasti nella camera precedentemente occupata», dicono gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi. «Le ricerche - aggiungono i legali - stanno proseguendo incessantemente da parte delle forze dell’ordine. Il papà e la mamma della piccola Kata, che stanno attivamente collaborando, rinnovano l’appello affinché chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata».
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