Risultanze dell’autopsia e analisi dei telefonini. Espletati questi fondamentali passaggi, si conoscerà tutta la verità alla base della morte del ventisettenne Nicolas Mazza, il cui cadavere è stato trovato domenica scorsa in una stradina isolata del villaggio di Zafferia.
Il medico legale Gennaro Blandino ha chiesto novanta giorni di tempo per consegnare alla sostituta procuratrice Stefania La Rosa – titolare dell’inchiesta – i risultati dell’accertamento tecnico irripetibile effettuato ieri all’obitorio del Policlinico universitario “Gaetano Martino”. Ancora non trapela nulla di certo in merito alle cause del decesso, anche se non sembra siano stati rilevati ferite o comunque segni riconducibili a violenza sul corpo del giovane, che giaceva sul sedile lato guida di una Smart di proprietà di un amico.
È emerso, inoltre, che la morte risalirebbe a non oltre 24 ore dal ritrovamento del cadavere, avvenuto domenica sera. Quindi, l’arresto cardiocircolatorio che ha stroncato la vita di Nicolas Mazza sarebbe avvenuto presumibilmente nella giornata di sabato scorso, anche se l’ultimo segnale del suo cellulare risale alle cinque del mattino del venerdì precedente. L’ultima persona, invece, che ha visto il ventisettenne è l’amico con cui è uscito giovedì sera, per poi non fare più ritorno a casa. Mentre l’indagine della Procura punta a chiarire i lati oscuri di un vero e proprio giallo, oggi sarà il momento del dolore per i genitori del ragazzo, per la fidanzata, per i parenti, gli amici e tutti coloro che gli volevano bene. Stamani, infatti, alle 11, al Duomo, si terranno i funerali.
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