
Scattano le novità sul fronte lavoro con le nuove regole per i contratti a termine, la proroga dello smart working per i fragili e i genitori di under-14, le misure che preparano l’addio al Reddito di cittadinanza e l’ulteriore taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di dipendenti, da luglio a fine anno. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge di conversione del decreto Lavoro, approvato dal governo il primo maggio e in via definitiva dal Parlamento giovedì 29 giugno, si completa l’iter.
SMART WORKING
Tra le novità introdotte durante i lavori parlamentari c’è la proroga dello smart working fino al 30 settembre per i lavoratori fragili, pubblici e privati, e fino al 31 dicembre per i genitori di figli under 14 nel privato.
CONTRATTI A TERMINE
Niente causali per le proroghe ma anche per i rinnovi dei contratti a termine fino a 12 mesi nel settore privato. E a tal fine, sia per le proroghe sia per i rinnovi, nel conteggio dei 12 mesi non si tiene conto dei periodi previsti dai contratti stipulati prima del 5 maggio 2023, data di entrata in vigore del decreto. Per i contratti a termine di durata oltre i 12 mesi, e comunque non superiori ai 24 mesi, entrano invece in gioco le nuove causali che sostituiscono quelle del decreto Dignità. Sono tre: nei casi previsti dai contratti collettivi (nazionali, territoriali o aziendali); in assenza della previsione contrattuale e solo fino al 30 aprile 2024, si introduce la possibilità che siano le parti, datore di lavoro e dipendente, a individuarle per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva; resta la sostituzione di altri lavoratori.
SOMMINISTRAZIONE E APPRENDISTATO
Arriva anche un’altra novità per i contratti in somministrazione a tempo indeterminato: vengono esclusi dal limite percentuale (dunque con una deroga al tetto del 20% dei lavoratori assunti a tempo indeterminato) i lavoratori con contratti di apprendistato e alcune categorie, ovvero i lavoratori in mobilità, disoccupati con trattamenti di disoccupazione (non agricola) o ammortizzatori sociali da almeno 6 mesi e lavoratori svantaggiati.
ADDIO AL REDDITO DI CITTADINANZA
Dal primo gennaio 2024 esce di scena il Reddito di cittadinanza e arriva l’Assegno di inclusione per le famiglie con un disabile, un minore o un over 60. Tra le novità, l’estensione dell’assegno alle persone in cura presso i servizi socio-sanitari. Cambiano, rispetto alla formulazione originaria, le regole per le offerte di lavoro «congrue»: i beneficiari dell’Adi con figli under-14 saranno tenuti ad accettare un’offerta a tempo indeterminato solo se entro gli 80 chilometri oppure raggiungibile in due ore col trasporto pubblico. Dal 1. settembre arriva invece il Supporto per la formazione e il lavoro: un’indennità mensile di 350 euro. E debutta il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.
TAGLIO DEL CUNEO
Buste paga più alte, dal primo luglio e fino al 31 dicembre, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati. Arriva una ulteriore sforbiciata al cuneo fiscale sotto forma di esonero contributivo: dal 3% al 7% per i redditi annui fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro.
FRINGE BENEFIT
Sale la soglia esentasse per i beni o servizi concessi dal datore, per quest’anno, come le utenze domestiche, dagli attuali 258 euro a 3mila euro, ma solo per i dipendenti con figli a carico.
TURISMO
Scatta anche la detassazione del lavoro straordinario e notturno nei festivi per il settore turistico e termale: per il periodo 1 giugno- 21 settembre, un bonus pari al 15% delle retribuzioni lorde.
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