
La Terra bolle e il mercurio dei termometri non accenna ad arrestare la sua corsa all’insù. E supera i suoi limiti di giorno in giorno. I 40 non sono più un tabù e un’eccezione. Il mese di giugno è stato il più caldo in assoluto e che mai si ricordi sulla Terra. I primi quattro giorni consecutivi di luglio ci hanno dato del filo da torcere, caldo come non mai. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Guterres, ha detto che il cambiamento «è fuori controllo». Continuerà l’escalation delle temperature? Che cosa ci aspetta per i prossimi giorni? «Succede che l’anticiclone Africano bollente che arriva dal Sahara - risponde il meteorologo Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico noto per le sue frequenti apparizioni televisive in programmi di successo - si allarga sul Mediterraneo e quindi viene a toccare anche il nostro Paese e soprattutto il centro-sud. La regione più esposta è la Sardegna, dove ci aspettiamo temperature ben superiori ai 40 gradi per parecchi giorni consecutivi, della durata, pare, di almeno per una decina di giorni. Per la Sardegna, soprattutto, sarà un’anomalia rilevante. Come sempre, ma se toccheremo dei record lo commenteremo dopo. Prima è impossibile prevedere se si l’asticella del termometro fermerà su valori già visti o se toccheremo qualche record».
Per ora siamo solo «fuori controllo». «Esatto, perchè lo stiamo vedendo, ogni giorno c'è una catastrofe climatica da aggiungere alle cronache. I 39 gradi di temperatura minima in Algeria, gli incendi in Canada oppure questi quattro giorni di fila che secondo me sono molto simbolici, perchè non è stato un giorno, sono stati quattro giorni di fila che hanno inanellato dei record senza precedenti». Insomma, stando così le cose resta solo che incrociare le dita? «Sì. Per quanto riguarda le ondate di calore di adesso, diciamo che è stato solo un episodio. Tuttavia, non giudico mai i fenomeni metereologici dalla previsione, facciamo i bilanci dopo che si sono verificati, Al di là delle piccole cautele di cui abbiamo detto prima, certo farà caldo per più di una settimana in gran parte del centro-sud, sarà un caldo afoso al nord, però non possiamo ancora metterci in una prospettiva statistica di quel che sarà. Ci risentiamo fra dieci giorni e facciamo un bilancio se abbiamo toccato dei record, se li abbiamo superati. Comunque, aggiungiamo al fatto che a livello mondiale il giugno del 2023 è stato il più caldo in assoluto, quindi oltre ai quattro giorni di luglio che abbiamo detto c'è pure il mese di giugno che ha sbaragliato tutti i record globali. In Italia c'è stato un grado in più. E’ stato più caldo ma la gente non se ne è accorta, perchè pioveva spesso, quindi psicologicamente non ha inquietato, però dal punto di vista della statistica sì, perchè è stato ancora una volta un mese più caldo del normale». Quel che ci vuole dire è che la prospettiva non è comunque buona. «Certamente la prospettiva che si apre da domani è in grado di portare il mese di luglio anche sopra le medie. Lo vedremo a fine mese, ma ci sono tutte le probabilità che sia così».
Le previsioni meteo parlano di un fine settimana infuocato a causa del potente anticiclone tropicale che dal deserto del Sahara si sta avvicinando all’Italia. Tornano, dunque, a salire le temperature e il bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute avverte che oggi su 27 città italiane soggette a monitoraggio, solo 8 avranno il bollino verde (zero rischi per la salute della popolazione), 14 avranno quello giallo (equivalente a una pre-allerta per condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore) e ben 3 saranno accompagnate da quello arancione: si tratta di Roma e Palermo, con 36 gradi di temperatura massima percepita e di Perugia (33), che presentano, dunque, «condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili». La situazione cambierà decisamente domani: Bari sarà l’unica città 'verdè, 17 quelle in 'giallò. Bollino arancione per Firenze, Roma e Frosinone (entrambe con 37 gradi di temperatura massima percepita), Palermo e Viterbo (36), Torino e Rieti (35), Perugia (34) e Bolzano (33). Nessuna città, dunque, è da «bollino rosso» corrispondente al livello 3 che indica condizioni di emergenza (con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche).
Ancora nessun commento