Cresce l’Università di Messina, scala qualche posizione e non è più il fanalino di coda nella classifica dei grandi Atenei statali italiani. Arrivano segnali confortanti dal Rapporto Censis 2023 dedicato alle istituzioni accademiche del nostro Paese. E se non fosse per un parametro in particolare, che non riguarda tanto l’Università, quanto più in generale il territorio della città e della provincia, cioè quello riguardante l’occupabilità (la possibilità di trovare lavoro una volta laureati), che resta su valori mediamente bassi, oggi l’Ateneo peloritano potrebbe festeggiare un balzo in avanti quasi da record.
La posizione resta da bassa classifica, sedicesima su 18 Università. Messina, però, non è più ultima (dietro ci sono Chieti-Pescara e Catania) e si avvicina ad altri Atenei come Roma Tre e quelli di Ferrara, Campania Vanvitelli, Verona e Genova.
Rimane distante la “top ten”, occupata da Pavia (prima in assoluto), Perugia, l’Università della Calabria (straordinaria performance, che conferma le potenzialità del Sud), Venezia Ca’ Foscari, Parma, Salerno, Cagliari, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Roma Tor Vergata. Il punteggio complessivo, per Messina, è di 77,7 e l’incremento maggiore (+14 punti) si riferisce all’indicatore “Comunicazione e servizi digitali”. Migliorano anche gli standard relativi ai servizi, alle strutture, alla internazionalizzazione e alle borse di studio, mentre, come detto, resta su una percentuale leggermente superiore al 60% il parametro dell’occupabilità.
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1 Commento
Elzeviro
12/07/2023 09:24
Se Stato e Regione investissero di più sulle infrastrutture e le strutture universitarie in Sicilia, la performance crescerebbe ancora. Resta il dubbio che qualcuno, sicuramente non in Sicilia, non voglia frenare la transumanza di studenti verso il Centro-Nord...altrimenti come fanno a dissanguarli con affitti al limite dell'estorsione per stiparli in delle bettole e vivere di rendita??