E’ scattato alle 3 del mattino e terminerà alle 15 lo sciopero dei treni, ridotto a 12 ore dopo l’ordinanza emessa dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il tavolo convocato ieri in extremis al Mit per consentire a datori di lavoro e sindacati di parlarsi con l’auspicio di un’intesa si è concluso in una nulla di fatto e al termine le sigle sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal hanno confermato lo stop di 24 ore fino alle 2 di domani. Ma il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha dimezzato la durata dell’astensione e i lavoratori di Trenitalia e di Italo si fermeranno quindi solo fino alle 15 di oggi. A questo link i treni garantiti in caso di sciopero. Disagi per i passeggeri che sono stati costretti a riprogrammare i propri viaggi e per i pendolari che si sono dovuti organizzare in altro modo. Stazioni insolitamente deserte e binari vuoti caratterizzano queste prime ore di sciopero. «Lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari, di lavoratrici e lavoratori un giovedì di luglio con temperature fino a 35 gradi, era impensabile. Quindi mi adopererò perchè le aziende incontrino i sindacati per arrivare a dare soddisfazione ai lavoratori delle ferrovie italiane senza però lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non ne hanno colpa», ha dichiarato Salvini. Il gruppo Fs avverte che «lo sciopero potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni Regionali di Trenitalia. Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero».
Sul piede di guerra i sindacati
"La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima», ha tuonato il segretario generale della Filt-Cgil Stefano Malorgio, spiegando che «le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo». «Sul trasporto ferroviario e sul trasporto aereo - ha sottolineato il segretario generale della Filt - sono stati convocati dal Mit solo oggi due tavoli con le controparti che non hanno prodotto nulla. L’impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto». «Ricorreremo nelle sedi giudiziarie competenti per impugnare questo provvedimento che contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione», ha annunciato il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Roberto Napoleoni della Uiltrasporti. Nulla di fatto anche per il tavolo sullo sciopero dell’handling al Mit. I voli aerei saranno quindi a rischio nella giornata di sabato per una serie di stop. Dalle 12 alle 16 i piloti della compagnia Malta Air che opera i voli di Ryanair si fermeranno. Ma non saranno i soli. I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl hanno confermato lo stop dalle 10 alle 18 per i lavoratori dell’handling aeroportuale. E dalle 10 alle 18 anche i piloti e gli assistenti di volo della compagnia Vueling aderenti alla Filt Cgil saranno in sciopero.