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Incendi in Sicilia, oltre 60 mln di danni. Chiesto lo stato d'emergenza a Roma, Mattarella chiama Schifani: "Disponibile ad intervenire"

Attualmente risultano ancora attivi una quarantina di roghi (l'80% dei quali nei territori di Palermo, Catania e Messina), ma il dato è in progressiva diminuzione. A Palermo oltre 1000 sfollati

Intensa notte di lavoro per vigili del fuoco e il personale del corpo forestale della Regione Siciliana, impegnati costantemente a fare fronte all’emergenza incendi che ha colpito l’Isola. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha telefonato al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per essere aggiornato della situazione degli incendi nell’Isola.

Il governatore ha fatto un quadro degli interventi messi in campo dalla Regione, tramite il Corpo forestale e la Protezione civile. Il presidente Mattarella ha manifestato la propria solidarietà e vicinanza al popolo siciliano, dichiarandosi disponibile a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari. Schifani ha ringraziato il capo dello Stato per la sensibilità e l’attenzione dimostrata.

Incendi, il governo Schifani dichiara lo stato di crisi

Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione è stata presa nel corso di una seduta straordinaria della giunta convocata appositamente dal presidente della Regione a Palazzo d’Orleans.

Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che negli ultimi due giorni hanno devastato l’Isola, in oltre cento Comuni con picchi di 45-47 gradi, hanno causato oltre 60 milioni di euro di danni. A questi bisogna aggiungere gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi.

Secondo il report elaborato dal Corpo forestale della Regione, i roghi in Sicilia sono stati 338. Incendi che hanno visto impiegati 4.585 donne  e uomini tra personale in divisa e lavoratori forestali, con 748 mezzi antincendio utilizzati. Ventisei gli interventi di velivoli nazionali e 53 quelli degli elicotteri regionali, con oltre 1.300 lanci. Attualmente, la superficie boscata incendiata è di 693 ettari, quella non boscata di 3 mila ettari. Altri 18 mila operai sono stati messi in campo dal dipartimento dello Sviluppo rurale per la pulizia dei boschi e a presidio e supporto delle attività del Corpo forestale. La Protezione civile regionale ha coordinato circa 800 volontari e 200 mezzi. Il Corpo dei vigili del fuoco, invece, è intervenuto in 650 incendi urbani e di interfaccia con quasi 2.500 uomini. Rilevante l’apporto delle 14 squadre aggiuntive dei pompieri attivate grazie all’accordo stipulato e finanziato dalla Regione.

Centinaia gli edifici distrutti o danneggiati, le infrastrutture e gli impianti di servizi generali (viari, elettrici, telefonici, fognari e di rifiuti). Migliaia le persone evacuate, anche solo precauzionalmente, di cui un centinaio non può rientrare nelle abitazioni e necessita di sistemazioni alternative.

Attualmente risultano ancora attivi una quarantina di roghi (l'80 per cento nei territori di Palermo, Catania e Messina), ma il dato è in progressiva diminuzione.

Lagalla: "A Palermo poco più di 1000 sfollati"

"Gli sfollati sono stati circa duemila in tutta la Sicilia, a Palermo erano poco più di mille ma quasi tutti hanno già fatto rientro nelle loro case. Ad ogni modo sono stati messi a disposizione due alberghi, che contengono ancora una ventina di persone". Così Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, in diretta ad Agorà su Rai 3, parlando della situazione legata agli incendi che hanno interessato la Sicilia.

 

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