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Crollano gli scaffali di un caseificio: 75enne muore travolto e schiacciato da 25mila forme di parmigiano

Le speranze che fosse ancora vivo erano pressoché nulle. Il crollo ha generato un micidiale effetto domino, che ha fatto cadere, una dopo l’altra, 25 mila forme di Grana Padano

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Grazie all’opposizione formale del Consorzio Parmigiano Reggiano, incaricato della tutela della Dop in tutto il mondo, è stato fermato il sesto tentativo del gruppo Alpina di registrare il marchio “Parmesano” in Colombia. La Sovrintendenza all’Industria e al Commercio ha emesso un importante provvedimento per la tutela delle Indicazioni Geografiche nel paese

Le speranze che fosse ancora vivo erano pressoché nulle. E infatti stamattina poco dopo le 8.30 i vigili del fuoco hanno raggiunto e recuperato il corpo senza vita di Giacomo Chiapparini, imprenditore agricolo di 75 anni morto schiacciato dalle forme di Grana Padano del magazzino del suo caseificio di Romano di Lombardia, i cui scaffali sono crollati all’improvviso attorno alle 21 di ieri sera.

Il crollo, sul quale stanno cercando di fare luce i carabinieri di Treviglio e Romano e Ats Bergamo, ha generato un micidiale effetto domino, che ha fatto cadere, uno dopo l’altro, i numerosi scaffali sui quali erano accatastate circa 25 mila forme di Grana Padano per la procedura di stagionatura. Chiapparini è morto sul colpo sotto il peso di forme e scaffali. Per individuarlo, i vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente per tutta la notte, anche con l’unità cinofila e con il nucleo specializzato nelle ricerche sotto le macerie. L'allarme è stato dato da un dipendente della stessa azienda agricola di Chiapparini: l’uomo si trovava al lavoro nella vicina stalla (il complesso di cascina Clientela, nella periferia via della Graffignana, è infatti formato da sette grosse strutture, tra stalle, caseificio, spaccio e abitazioni) quando ha sentito un forte rumore. I familiari di Chiapparini sono subito accorsi e nel magazzino di duemila metri quadrati si sono trovati di fronte una scena drammatica: tutti gli stretti scaffali che occupavano l’intera superficie del magazzino erano caduti su loro stessi. Su ciascuno c'erano pile di venti forme di Grana in altezza. Chiapparini era all’interno, come spesso faceva anche a tarda ora: è stato molto complesso individuarlo e recuperarne il corpo. In campo, oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri, anche i soccorritori specializzati nelle ricerche sotto le macerie di Areu, l’Azienda regionale emergenza urgenza. Chiapparini era noto a Romano di Lombardia e nell’ambiente dei produttori di formaggio: i suoi colleghi - nella Bassa bergamasca sono numerosi i caseifici autorizzati a produrre il Grana Padano - non si spiegano come possa essere accaduto un simile incidente. Inoltre di recente, durante l’alluvione in Emilia Romagna, proprio nei suoi magazzini aveva 'ospitatò oltre diecimila forme di Grana, trasferite dalle zone alluvionate e così 'salvatè per la loro vendita. Consistente, anche se non ancora stabilito, il danno economico. La causa del dramma potrebbe essere ricondotta a un cedimento strutturale di uno degli scaffali, che avrebbe poi fatto crollare in sequenza anche tutti gli altri gemelli. La struttura del capannone non aveva invece danni così come non avrebbe nulla a che vedere con l’infortunio il vento che ieri sera soffiava sulla zona. La magistratura ha già concesso il nullaosta alla restituzione della salma di Chiapparini ai familiari.

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