
Una valanga di fango e detriti si è abbattuta nella tarda serata di ieri su Bardonecchia, importante località turistica in alta Val di Susa. Una frana staccatasi in quota, probabilmente da un ghiacciaio, ha fatto esondare il rio Merdovine, il torrente che divide in due il Paese, riempiendo di fango le strade e danneggiando i ponti che lo attraversano. Al momento dell’arrivo dell’onda di detriti, poco dopo le 22, a Bardonecchia la pioggia caduta nel pomeriggio, era cessata. C'era stato circa un’ora prima un temporale. In paese per le strade c'era molta gente perché erano in corso i festeggiamenti del patrono S. Ippolito. Il bilancio provvisorio è di un ferito, mentre le cinque persone in un primo momento disperse, sono state rintracciate. Sessanta gli sfollati.
I soccorsi
Carabinieri e Gendarmi francesi collaborano sulle strade di Bardonecchia devastata dalla frana che ha fatto esondare un torrente, per assistere la popolazione e i molti turisti presenti, tra i quali molti transalpini. «Anche nell’emergenza, si stringe sempre più il legame tra le due forze dell’ordine per esprimere vicinanza ai cittadini italiani e francesi», si legge in una nota del comando provinciale torinese dell’Arma.
Occhiuto e la Calabria tendono la mano ai piemontesi
“Solidarietà al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e al sindaco di Bardonecchia, Chiara Rossetti. La Calabria è vicina alle popolazioni colpite dalla violenta esondazione del Rio Merdovine e siamo pronti, se richiesto, a dare una mano”. Lo ha scritto su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
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