È stato ammazzato a coltellate in pieno giorno, su una banchina della stazione di Calolziocorte, cittadina lecchese di 13 mila abitanti, di fronte agli occhi della madre, che l’aveva accompagnato a prendere il treno. Malcolm Darga Mazou aveva 23 anni, era originario del Burkina Faso e viveva proprio a Calolzio con la famiglia: è morto poco dopo il suo arrivo, in condizioni disperate, all’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco.
Ad aggredirlo attorno alle 14 sono stati due uomini, forse anche loro africani e ora ricercati dai carabinieri e dalla polizia di Stato di Lecco. Lo hanno raggiunto sulla banchina che separa i binari due e tre e gli hanno sferrato - stando a una prima ricostruzione della polizia scientifica - prima una coltellata a una gamba. A quel punto Malcolm avrebbe tentato di divincolarsi e di scappare, ma è stato raggiunto con ulteriori fendenti - l’autopsia stabilirà di preciso quanti e quali mortali - che si sono rivelati per lui fatali. La madre e altre persone presenti in stazione hanno subito chiesto aiuto: sul posto sono intervenuti i Volontari di Calolziocorte con l'ambulanza e poi i mezzi inviati dal 118.
Le condizioni di Malcolm Darga Mazou sono parse subito molto gravi e pochi minuti dopo l’arrivo al pronto soccorso il ventitreenne è deceduto. Al vaglio degli inquirenti - coordinati dal sostituto procuratore di Lecco Chiara Di Francesco - ci sono le immagini delle telecamere della videosorveglianza dello scalo ferroviario, interne ed esterne. L’omicidio dovrebbe essere stato ripreso, così come i visi dei due aggressori. Resta anche da capire il movente di un agguato così cruento e orchestrato in pieno giorno e in un luogo affollato come una stazione ferroviaria: si sarebbe comunque trattato - trapela - di un’aggressione mirata per colpire il ventitreenne, forse per un regolamento di conti. Ma le indagini, così come la caccia ai due aggressori, sono solo all’inizio.
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