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"Hanno ucciso mio figlio, come una bomba sul Colosseo": la disperazione della madre di Giovanbattista Cutolo, musicista 24enne di Napoli

«Mio figlio era pieno di talenti e valori culturali. Poteva solo aiutare Napoli a migliorare. Uccidendo lui è come se avessero sparato a Benedetto Croce prima di scrivere un saggio di filosofia, come se avessero buttato una bomba sul Colosseo, come se avessero sfregiato le Sette opere di Misericordia di Caravaggio e lo avessero ucciso». Così, in un’intervista a Rai News parla Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne musicista e allievo del Conservatorio ucciso a Napoli per un parcheggio.

Quest’azione malvagia colpisce non soltanto una giovane vita umana e i suoi affetti più cari ma l'intero mondo della musica, dell’arte e della cultura». Così il presidente della Conferenza nazionale dei presidenti dei Conservatori, Ivano Iai, nonchè presidente del Conservatorio di Sassari, commenta l’omicidio di Giovanbattista Cutolo. «Tutti coloro che credono che la cultura possa essere determinante per realizzare pace e armonia - prosegue Iai - devono richiedere una forte azione dello Stato finalizzata a educare i cittadini, sin dalla più tenera età, con modelli positivi e di crescita nel comune rispetto, anche attraverso un percorso di studi che li avvicini ancora di più all’arte. Il mondo della cultura deve reagire a quest’atto crudele che ha infranto i sogni di un giovane talento, intensificando e moltiplicando le manifestazioni artistiche e musicali, segni positivi di crescita e percorsi ineludibili di miglioramento dell’etica individuale e collettiva. La Conferenza nazionale e il suo Consiglio direttivo sono vicini al presidente, al direttore e a tutto il Conservatorio di Napoli e rendono omaggio al giovane musicista strappato all’affetto della sua famiglia, dei giovani colleghi e del mondo dell’arte e della musica».

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