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Musicista 24enne ucciso a Napoli: "L'assassino di Giovambattista Cutolo celebrato sui social"

«A poche ore da una tragica morte, da un omicidio di un povero ragazzo, il suo assassino viene celebrato come un divo. Come al solito, zero parole per la vittima e i suoi familiari». Lo afferma il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, facendo riferimento all’uccisione del musicista 24enne Giovambattista Cutolo e a come il ragazzo sedicenne che ha confessato di averlo ammazzato sia celebrato sui social. A questo riguardo pubblica un’immagine, presumibilmente del minorenne arrestato, con sovraimpressa la scritta: «Tutto passa amore mio. Ti sto accanto e già mi manchi. Mi manca l’aria». In poco tempo, si legge in un comunicato di Borrelli, "l'assassino del musicista nato Mugnano, o presunto tale, è diventato una star dei social network dove amici e parenti lo osannano e gli mostrano la propria solidarietà».

Come hanno confermato diversi cittadini allo stesso Borrelli, «sarebbe un ragazzo legato ad ambienti operanti nell’ambito di furti e rapine di orologi di lusso e con precedenti anche per tentato omicidio». «Questi soggetti - afferma il deputato - non dovrebbero essere a piede libero. Proviamo ribrezzo per tali situazioni che sono ormai una costante ed un marchio di fabbrica della mentalità criminale e sub-criminale che sta sotterrando la nostra terra sotto un mare di ingiustizia. Gli assassini devono scontare il resto della loro vita in carcere e devono essere esclusi da ogni pensiero di solidarietà e sostegno che invece vanno alle vittime. Fortunatamente la parte sana della città è con Giovambattista e i suoi cari. Noi con loro». Sabato alle 12 con il sindaco di Mugnano Luigi Sarnataro e il comitato cittadino mugnanese guidato da Mario Mauriello andremo a Piazza Municipio nel luogo dove è stato ucciso Giovambattista. Depositeremo un mazzo di fiori e manifesteremo per chiedere pene severe e un intervento radicale contro il numero impressionante di giovani criminali e assassini che infestano Napoli e provincia e che vengono osannati sui social. I cittadini sono stanchi», conclude Borrelli.

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