Nelle chiacchiere tra gli amici, una frase persistente da giorni imperversa nei discorsi di Antonio Massa: "Ho causato la tragedia di cinque persone, non riesco a smettere di pensare a quei ragazzi". Tuttavia, quando è stato interrogato dai pubblici ministeri insieme agli investigatori della Polfer sulla terribile notte dell'incidente fuori dalla stazione di Brandizzo, dove cinque operai della Sigifer hanno perso la vita, Massa ha dovuto interrompere la sua testimonianza. In quel momento è diventato un indagato e, di conseguenza, qualsiasi sua dichiarazione avrebbe richiesto la presenza del suo avvocato, con la possibilità di decidere se rispondere o meno.
Stando a quanto riporta La Stampa, la sua versione di quanto accaduto è stata riassunta così: "Credevo che il treno fosse già passato, ne ero quasi certo". Gli investigatori hanno quindi chiesto se avesse visto il treno o se avesse dedotto questa informazione. Massa ha risposto: "No, non l'ho visto direttamente". Inoltre, sembra che Massa non fosse in possesso del modulo M40 Int., che avrebbe autorizzato l'interruzione della linea ferroviaria, consentendo così agli operai di iniziare il lavoro. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che l'autorizzazione era stata concessa verbalmente alla squadra di tecnici in attesa dell'approvazione dal settore Armamento di Rfi. Alcuni sostengono che questa prassi sia comune lungo le ferrovie italiane durante le ore notturne. È possibile che l'inchiesta si estenda per esaminare anche questo aspetto.
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