Macabra scoperta questa mattina a Trieste sulla grande viabilità. E’ stato trovato il cadavere di un uomo appeso al bordo della superstrada, poco dopo la galleria di Valmaura in direzione Muggia, all’altezza della Ferriera di Servola. Ad accorgersi del cadavere una squadra dell'Anas che dovevano effettuare degli interventi di manutenzione sulla grande viabilità.
Sul posto sono stati fatti intervenire i sanitari del 118, i Carabinieri, la Polizia di stato, la Polizia municipale, i vigili del fuoco e il medico legale. L’uomo, secondo quanto si apprende, aveva i piedi legati, segni di percosse e politraumi al volto ed ha una benda a coprirgli gli occhi.
I vari segni che sono stati riscontrati sul cadavere trovato appeso al bordo della Grande velocità triestina (Gvt) fanno pensare che l’uomo potrebbe essere stato torturato prima di essere ucciso. A un primo superficiale esame - il corpo è ancora appeso nella posizione in cui è stato trovato - secondo quanto si apprende, tagli e segni di percosse sarebbero stati riscontrati soprattutto sulla testa.
E’ cominciata intorno alle 12.00 la delicata fase del recupero del corpo mentre ancora i Carabinieri stanno svolgendo rilievi sullo stesso cadavere. La fitta vegetazione, la presenza di cavi elettrici e gli sforzi per assicurare l’integrità del corpo rendono lunga e complessa l’operazione. Questa viene condotta con l’uso di autoscale da parte dei Vigili del fuoco. Si stima che occorrerà non meno di un’ora per riportare il corpo sulla strada.
L’Anas ha intanto provvisoriamente chiuso una corsia della strada (la SS202 «Triestina") all’altezza del chilometro 2,8 e il personale è impegnato nella gestione della viabilità.
Il corpo privo di vita era sospeso all’esterno della strada, in una zona di vegetazione, poco visibile per chi transita con l’auto. Poco prima delle 15 si sono concluse le delicate operazioni di rimozione del cadavere avvenuta in una zona folta di vegetazione e pericolosi cavi elettrici. La salma è stata recuperata con l’ausilio dell’autoscala dei vigili del fuoco, intervenuti a supporto degli investigatori con due mezzi. E’ giunta anche una squadra della Protezione civile che ha allestito una tenda da campo sulla carreggiata per consentire ulteriori rilievi sulla salma.
Le indagini - è stato rivelato - partiranno soprattutto dalla telecamere di videosorveglianza piazzate lungo il tratto della superstrada che porta in pochi minuti oltreconfine, in Slovenia.
Ipotesi tante ma certezze nessuna sul cadavere appeso con un cappio al collo e con i piedi legati, al bordo della grande viabilità triestina. Secondo quanto si è appreso - sul posto operano tutt'ora i Carabinieri del comando di Trieste, sanitari del 118, Polizia di Stato, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Polizia Locale, nonchè medici legali, coordinati dal sostituto Procuratore Maddalena Chergia - sul cadavere, un uomo di circa 50 anni, forse straniero, si noterebbero segni di percosse, tumefazioni e tagli, mentre i capelli sembrerebbero completamente bruciati, con segni di tortura prima di essere ucciso.
I Carabinieri del Comando di Trieste battono ogni pista lasciando aperte tutte le ipotesi di indagine. I primi accertamenti esperiti sul posto dal medico legale non hanno al momento fatto emergere elementi che indirizzino le indagini in un’unica direzione. Ulteriori informazioni gli investigatori sperano di raccoglierle in seguito a una ispezione cadaverica più approfondita che verrà effettuata nel pomeriggio. L’Arma, che smentisce la presenza di evidenti segni di tortura sul corpo, ha confermato che il cadavere appartiene a un uomo di mezza età.
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