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Trieste, cadavere bendato e impiccato a una sbarra del parapetto dietro al guardrail: ecco cosa sappiamo

Il medico legale che ha eseguito la seconda e più approfondita ispezione cadaverica questo pomeriggio, non avrebbe riscontrato tracce di violenza sul corpo. Il cadavere è stato torvato con le mani immobilizzate, i piedi legati con nastro adesivo e impiccato a una sbarra del parapetto di protezione posto dietro al guardrail, penzoloni davanti a una scarpata di una decina di metri.

Lo apprende l’ANSA. Questo elemento avvalorerebbe l’ipotesi che circola da questo pomeriggio di un possibile suicidio, sebbene i Carabinieri indaghino battendo ogni pista, senza esclusione di alcuna.

Anche perché un eventuale suicidio appare in parziale contrasto con le condizioni in cui il corpo è stato trovato: piedi e mani legati, impiccato e con una benda sugli occhi. Intanto, secondo quanto si è appreso, la vittima sarebbe in via di identificazione: potrebbe trattarsi di un cittadino iraniano, di 52 anni, senza fissa dimora, che viveva a Trieste da alcuni mesi.

Un fascicolo è stato aperto in Procura, ne è titolare la pm Maddalena Chergia, ma non è ancora chiaro per quale ipotesi di reato, probabilmente omicidio a carico di ignoti. I militari del Comando di Trieste potrebbero aver già ascoltato alcune testi, attività di escussione che comunque proseguirà nelle prossime ore, quando, in aggiunta, dovrebbe cominciare anche la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.

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