Lunedì 23 Dicembre 2024

Cadavere appeso sul guardrail, non si esclude l'ipotesi suicidio: al vaglio le immagini delle telecamere

Solo l’autopsia potrà stabilire con certezza come sia morto l’uomo rinvenuto ieri mattina impiccato sul guard rail della grande viabilità triestina, in una zona periferica della città, a ridosso con il confine con la Slovenia. Il medico legale che ieri pomeriggio ha eseguito una delle prime ispezioni sul cadavere non avrebbe riscontrato tracce di violenza sul corpo, elemento questo che avanzerebbe anche l’ipotesi che circola - oltre a quella più forte dell’omicidio - di un possibile suicidio, pur essendo questa eventualità con le condizioni in cui è stato trovato il corpo: piedi e mani legati, impiccato e con una benda sul viso. Intanto la vittima sarebbe in via di identificazione: potrebbe trattarsi di un straniero, forse un iraniano, di 52 anni, senza fissa dimora, che viveva a Trieste. Un fascicolo è stato aperto in Procura, titolare la pm Maddalena Chergia che ieri ha seguito per tutto il giorno il macabro ritrovamento. I militari del comando di Trieste potrebbero aver già ascoltato alcune testi, mentre oggi dovrebbe cominciare anche la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza posizionate lungo l’arteria. Secondo il medico legale la morte dell’uomo il cui cadavere è stato rinvenuto ieri mattina risalirebbe tra le 36 e le 48 ore precedenti. Secondo quanto si è appreso, l’uomo aveva in tasca atti, fogli vari, alcuni scritti in italiano, altri in lingue diverse, probabilmente anche appunti a penna, su ritagli di giornale. Però non sono stati trovati documenti personali. L’uomo indossava scarpe nere, pantaloni e camicia caki, e sotto una maglietta nera con la scritta bianca Live to ride. Aveva una benda sugli occhi, i piedi legati con nastro adesivo; le mani bloccate da una camicia. Sull'asfalto è stato trovato nastro adesivo e altri oggetti. Si è in attesa del risultato dell’autopsia disposta ieri dalla pm.

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