Strage di Brandizzo, dolore e rabbia per l'addio agli operai. A Chivasso e Vercelli celebrati i primi tre funerali
«Fare chiarezza su queste morti strazianti e ingiuste è un obbligo assoluto». Dal duomo di Chivasso (Torino) si alza la voce del parroco, Davide Smiderle. E' il funerale di Giuseppe Aversa, 49 anni, uno dei cinque operai deceduti a Brandizzo lo scorso 30 agosto mentre lavoravano sulla ferrovia, mentre a Vercelli, una sessantina di chilometri più in là, si porgeva l’ultimo saluto a Michael Zanera, 34 anni, e Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni. Tutte vittime di quella che Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, oggi ha definito «una guerra civile» su cui «c'è una scarsa attenzione da parte della politica». Solo dopo un mese la magistratura ha potuto concedere il nulla osta per i funerali. Tanto ci è voluto prima che la polizia scientifica riuscisse a dare un nome e un volto ai corpi orribilmente dilaniati dal passaggio del treno nella tarda serata del 30 agosto. Oggi per il Piemonte è stata una giornata di dolore e commozione (la Regione ha proclamato il lutto pubblico invitando la cittadinanza ad osservare un minuto di silenzio alle 12). C'erano i familiari, i colleghi, gli amici, i rappresentanti sindacali, le autorità. I palloncini, gli striscioni, le canzoni di Marco Mengoni, Lorenzo Fragola, Laura Pausini. «Quello che è accaduto è una sventura che ha toccato il cuore e la vita di tutti gli italiani» ha osservato don Massimo Bracchi durante la messa per Lombardo celebrata davanti alla parrocchia di Sant'Antonio di Padova. Ma le lacrime si sono mescolate all’indignazione. «Non si può morire così nel 2023. Il mondo del lavoro è uno schifo totale: tutto per ridurre i costi, per il dio denaro». Questo, a Brandizzo, si leggeva su un manifesto adagiato sulla bara. La firma era di «un dipendente e pensionato Fiat». Tante persone indossavano una t-shirt nera con la foto di Aversa e la scritta 'sempre nel cuorè. «Ci aspettiamo - ha dichiarato l’assessore regionale Fabrizio Ricca - che l’inchiesta della magistratura faccia il suo corso. Chiediamo verità: riteniamo che la verità sia fondamentale per evitare che tragedie così strazianti debbano ripetersi». «Ma dobbiamo ammettere - ha sottolineato don Smiderle - che qualcosa non va e che questo è uno stato di cose che deve essere cambiato con risolutezza». Domani, ancora a Brandizzo, saranno celebrati i funerali di Giuseppe Sorvillo; sabato, a Vercelli, quelli di Kevin Laganà, 22 anni, il più giovane tra le vittime.